Contea degli Hobbits
Collina Tuc.
Campo MedioPrimo
Terra al di qua e di la’ del fiume Plavis.
Provincia de Belun.
Martedi’ 23 luglio MMXIII
Dispaccio numero tre.
“Nell’aria c’era dappertutto un ronzio, un brusio, un fruscio”.
Il viaggio continua. Abbiamo raggiunto, dopo le varie peripezie di eri, il Bosco Atro, dove abita un omone che porta il nome di Beorn. Egli porta una folta barba nera e non sembra essere né cordiale né ospitale. Insomma un po’ tanto orso come riesce a trasformarsi all’occorrenza.
Gandalf lo conosce molto bene e grazie alla sua diplomazia riesce a far ospitare tutti nella casa di Beorn dove a servire gli ospiti sono dei pony e delle pecore.
Caratteristica del luogo sono le api si affaccendano ogni dove diffondendo il loro tipico brusio.
In verità un posto strano, con personaggi strani, ma tutto da osservare.
E infatti la nostra attività prevede un’uscita verso il lago di Centro Cadore e precisamente nella località archeologica e di risorgive di Lagole.
La sveglia è stata davvero mattutina e dopo la preghiera un pullman ci ha prelevato e portato in piazza a Tai di Cadore. Da li’ in piccoli gruppi ci siamo avviati per una stradina solo ciclabile e dopo circa due ore siamo arrivati alla meta. Non dopo aver tutto osservato quello che ci circondava.
Lagole è una zona di risorgiva, vi sbuca tutta l’acqua che scende dall’Antelao, che significa monte che sta davanti al lago.
L’acqua prima di tuffarsi nel lago forma delle pozze molto limpide tanto da poterci vedere il fondo e che sembrano invitarti ad un tuffo.
Pensate che qui anticamente venivano elfi, nani, hobbit, uomini a curare le loro ferite perché l’acqua pura nel suo percorso dal monte alla sorgente ha acquisisce sostanze ferrose che le hanno dato potere cicatrizzante e rigenerante.
Guarisce le ferite e rigenera.
Ma che strano…. mentre racconto di queste cose mi sembra di ripetere discorsi già sentiti. Forse gli animatori non ci hanno portato qui a caso!
Possiamo dire che oggi è stata una full immersion nella natura che per noi si è dispiegata come un libro dove poter leggere molte cose interessanti.
Ed immersione è stata anche quella che abbiamo fatto nella ” busa delle tose”, meglio sarebbe dire un tuffo a bomba ripetuto piu’ volte. I tuffi a bomba rendevano proprio l’effetto bomba, specie quando si lanciavano in coppia i pesi medio massimi. L’acqua era ovviamente freddina ma nessuno se ne e’ preoccupato, specialmente quelli che erano dotati di protezione naturale. Dopo l’immersione e i tuffi ripetuti erano ormai gia’ le 12,30. Boern rivelandosi più affabile dell’apparenza ci ha fatto portare dai suoi amici il pranzo composto da panini imbottiti e frutta.
Non ne abbiamo avanzato uno. Ci è avanzato invece un po’ di tempo per le nostre attività di gioco e quindi ci siamo riavviati verso casa. Non senza prima aver ricevuto un ultimo consiglio da Boern. La sua raccomandazione è stata di fare molta attenzione al fiume che costeggia il Bosco Atro , e noi lo avevamo ben visto durante la marcia di avvicinamento, perché chi vi cade dentro si addormenta. Ma sarà storia di domani.
Una cosa devo raccontarvi però, successa appena tornati a casa.
Ovviamente eravamo davvero contenti della bella giornata passata a far tuffi ma gli animatori, con la complicità dello staff di cucina, ci hanno fatto uno scherzo stratosferico. Ci hanno raccontato che l’ULSS di Feltre aveva inviato un fax avvertendo che dovevamo assolutamente fare una profilassi antibiotica mediante due punture per un parassita che avremmo contratto facendo i tuffi. Risultato: non tutti ma una buona parte dei nostri prae adolescens si son messi a frignare solo al pensiero di doversi fare due punture… . Ovviamente finché gli animatori, offertesi per primi a far la profilassi e con l’ausilio di cipolle strofinate sotto gli occhi sono riusciti a tenere la parte piangendo e grattandosi, tutto è filato liscio e poi l’evento si e’ tranquillamente risolto con una gran bella risata… .D’altra parte il buon Chopin non a caso ebbe a dire che chi non sa ridere e accettare gli scherzi non sarà mai una persona seria. Ogni sera prima di cena si celebra anche la Santa Messa. Vi partecipa il gruppo di servizio liturgia e chi vuole. Il don ci aiuta attraverso una spiegazione semplice a comprendere le principali parti della Santa Messa e come noi in prima persona ne siamo coinvolti. Questa sera Carlo ha chiesto di poter fare la comunione sotto le due specie e così l’hanno fatta anche tutti gli altri.
Per questa sera mi fermo qui. L’uscita di oggi ci ha un po’ tutti sfiancati.
Sic stantibus rebus, vi saluto.
Il di – spacciatore della Contea.