Contea degli Hobbits
Collina Tuc.
Campo Quarto.
Terra al di la’ del fiume Plavis.
Provincia de Belun.
Martedi’ 09 luglio 2013
Dispaccio numero tre.
“Nell’aria c’era dappertutto un ronzio, un brusio, un fruscio”.
Il viaggio continua. Abbiamo raggiunto, dopo le varie peripezie di eri, il Bosco Atro, dove abita un omone che porta il nome di Beorn. Egli porta una folta barba nera e non sembra essere né cordiale né ospitale. Insomma un po’ tanto orso come riesce a trasformarsi all’occorrenza.
Gandalf lo conosce molto bene e grazie alla sua diplomazia riesce a far ospitare tutti nella casa di Beorn dove a servire gli ospiti sono dei pony e delle pecore.
Caratteristica del luogo sono le api si affaccendavano ogni dove diffondendo il loro tipico brusio.
In verità un posto strano, con personaggi strani, ma tutto da osservare.
E infatti la nostra attività prevede un’uscita verso il lago di Centro Cadore e precisamente nella località archeologica di Lagole.
La sveglia è stata davvero mattutina, dopo la preghiera del mattino ( che qualche hobbit continua a scambiare ancora per messa, tanto che se così fosse qui al campo sarebbero celebrate almeno tre messe al giorno) un pullman ci ha prelevato e portato in piazza a Tai di Cadore. Da li’ in piccoli gruppi ci siamo avviati per una stradina solo ciclabile e dopo circa due ore siamo arrivati alla meta. Non dopo aver tutto osservato e memorizzato quello che ci circondava.
Lagole è una zona di risorgiva, vi sbuca tutta l’acqua che scende dall’Antelao.
L’acqua prima di tuffarsi nel lago forma delle pozze molto limpide tanto da poterci vedere il fondo e che sembrano invitarti ad immergerti.
Pensate che qui anticamente venivano elfi, nani, hobbit, uomini a curare le loro ferite perché l’acqua pura nel suo percorso dal monte alla sorgente ha acquisito sostanze che le hanno dato potere cicatrizzante e rigenerante.
Guarisce le ferite e rigenera.
Ma che strano…. mentre racconto di queste cose mi sembra di ripetere discorsi già sentiti. Forse gli animatori non ci hanno portato qui a caso!
Possiamo dire che oggi è stata una full immersion nella natura che per noi si è dispiegata come un libro dove poter leggere molte cose interessanti.
Ed immersione è stata anche quella che abbiamo fatto nella ” busa delle tose”, una pozza di acqua risorgiva chiarissima, lievissima e limpidissima. Prima Boern (alias Alessandro) ha provato la temperatura acquea, in realtà freddina, ma poi nessuno ha resistito alla tentazione di sentire la circolazione sanguigna riattivarsi all’improvviso. Dopo l’immersione, erano ormai le 13.30, Boern rivelandosi più affabile dell’apparenza ci ha fatto portare dai suoi amici pony (express?) il pranzo composto da panini che dicevano: “Divorateci!”
Detto, fatto! Ci è avanzato anche un po’ di tempo per le nostre attività di gioco e quindi ci siamo riavviati verso casa. Non senza prima aver ricevuto un ultimo consiglio da Boern. La sua raccomandazione è stata di fare molta attenzione al lago che costeggiava il Bosco Atro , e noi lo avevamo ben visto durante la marcia di avvicinamento, perché chi vi cade dentro si addormenta.
Ma sarà storia di domani.
Questa sera gli animatori vogliono mandarvi a letto presto perché ci ritengono stanchi. Mo’ vediamo….
Domani vi saprò dire.
Il di – spacciatore della Contea.