Contea degli Hobbits
Collina Tuc.
Terra al di qua del fiume Plavis.
Provincia de Belun.
Domenica 30 giugno 2013
Dispaccio numero uno.
Mentre il giorno volge al tramonto, i monti si nascondono nelle tenebre, il cielo si copre con la coltre di nubi, dalla collina cresce un progressivo vociare di bambini.
Sono arrivati nella mattinata, accompagnati dai loro genitori, e dopo aver varcato la tonda porta di una tipica casa hobbit, praticamente un buco nella terra, sono stati accolti nella casa di Bilbo Beggins, presenti i nani e il famoso Gandalf.
Ai genitori e’ stato chiesto di auto certificare le qualità dei loro figli in ordine alla possibilità di partecipare all’avventura, poi raccolte dentro un forziere a mo’ di tesoro. Saranno come quei “talenti” di evangelica memoria da trafficare e far crescere durante l’avventura stessa del campo. Il forziere con tutto il suo contenuto e’ stato offerto al Signore durante al Santa Messa, alla fine della quale i bambini hanno ricevuto dai genitori, mediante il semplice gesto del l’impostazione delle mani sul capo, una benedizione.
Per meglio gestire lo “stacco affettivo” dai genitori, i fanciulli sono stati condotti a prendere visione dell’incipit della storia che farà da fil ruoge a tutto il campo: ” Lo Hobbit”. Ma forse lo avevate già intuito….
Usciti dal salone grande, come per incanto, erano spariti i genitori. Probabilmente un intervento provvidenziale di Gandalf.
Ci aspettavamo pianti e lacrime. Macché!
Quasi per incanto i campi da gioco si sono riempiti di vocianti hobbits.
Mi è venuto anche il sospetto che qualcuno avesse anche i piedi come gli hobbits…. almeno da come calciavano (savattando) il malcapitato pallone.
Giusto per far venir l’appetito. È qui un miracolo: in sala da pranzo si riesce a sentire cosa dice chi ti sta di fronte a tavola. Un’altra magia di Gandalf.
Il buio era già pesto quando con l’apertura della caccia agli animatori i fanciulli sono riusciti a mettere in carniere la formazione dei gruppi che sarà struttura essenziale per vivere l’avventura.
Oggi in Contea e proprio qui nella Collina sono arrivati anche cinque animatori nuovi dalla parlata un po’ strana. Tutti hanno pensato agli elfi ma in realtà sono tre ragazze e due ragazzi brasiliani arrivati da oltre Oceano Atlantico e precisamente dalla Contea dove si può ammirare un bellissimo orizzonte.
Credo che in due giorni, se non lo faranno per virtù lo faranno per necessità, saranno costretti a imparare non solo l’italiano ma anche le rune hobbits con quasi cinquanta piccoli “spine…tensi” ai fianchi.
Sono ospiti nella nostra parrocchia di Santa Bertilla perché è stato avviato uno scambio pastorale con la loro parrocchia brasiliana che si chiama della Santissima Trindade.
Ahimè la fine delle attività si è portata ad ora tarda e dopo la preghiera ce ne siamo andati tutti nei nostri buchi hobbits.
E parafrasando il Leopardi si potrebbe dire: ” … e il ronfar ci è dolce in questi letti…”.
Buona notte e boa noite!
Sono le 23.30 e tutto va bene.
Il di – spacciatore di campo.