Contea degli Hobbits
Collina Tuc.
Campo Medio Secondo
Terra al di la’ del fiume Plavis.
Provincia de Belun.
Giovedi’ 01 MMXIII
Dispaccio numero quinto.
Che dire!
Ieri sera disco hobbit in piena regola. In modo particolare per i fans del genere i quali si erano addobbati in piena regola in preda da una “febbre da sabato sera.” Per i non fans, quelli allergici alla “grease” , diciamo che si sono esercitati in sopportazione. Qualcuno, Marco per esempio, ha preso sonno e se è andato a letto.
Beh, almeno possiamo dire che i nostri ragazzi e ragazze non sono tutti omologati sullo stesso standard. La varietà dei gusti, dei quali ribadisco non est disputandum, diventa garanzia di fantasia e libertà. Alla faccia del detto latino: ” Ab uno disce omnis”.
Inoltre possiamo dire che dopo una serata in cui abbiamo pregato con la danza, una serata di ballo ci ha fatto capire la differenza, appunto, tra ballo e danza. E per quelli di noi che capiscono qualcosa, la danza è la sola pura forma d’arte.
La vita è altra cosa se la si danza.
La mattinata ci ha visti impegnati in un momento di spiritualità denominata deserto con esito molto buono. Introdotto dal vangelo letto alla preghiera del mattino, la seconda parte della parabola dei talenti, dove si racconta come i servi li avevano investiti dopo averli ricevuti in consegna.
Il deserto ha visto i ragazzi riflettere personalmente e in silenzio su una traccia fornita dagli animatori e costruita su una piccola ma intensa storiella che vedeva come protagonisti due semi. Preciso, due semi, non due scemi. A dir la verità uno dei due oltre ad essere seme era anche scemo.
Vi spiego il perché raccontandola come ci riesco. Due semi vengono piantati per terra. Uno non vedeva l’ora di affondare le radici e sbucare dalla terra verso il cielo facendo esplodere tutta la sua potenzialità. L’altro per paura di essere calpestato, di aver freddo, di dover soffrire la siccità, di essere brucato dalle capre… preferiva rimanere così com’era. Alla fine una gallina ruspante di passaggio se lo mangio’!
Per far fruttare i talenti che sono stati depositati nel nostro cuore, nel giorno del battesimo, è fondamentale fa esplodere in tutta la sua potenzialità la nostra vita. La paura di vivere in pienezza la nostra vita ci fa diventare preda delle “galline”.
È stato così anche per il nostro amico Bilbo Beggins. La sua abilità di scassinatore e il tesoro messo in tasca ( anello) sono stati i “talenti” che ha messo a disposizione degli amici nani per scendere nella loro città – montagna, localizzare Smaug ( quanto assomiglia a Smog questo nome di fantasia) e individuare il punto debole dove colpirlo.
Smaug è il simbolo di quelle strutture di male che, intossicandoci, ci convincono che noi non abbiamo né talenti né possibilità nella nostra vita e così ci rubano il tesoro più prezioso: la vita stessa.
Poi ci sono stati consegnati dei testi di canzoni che dovevamo commentare con delle immagini costruite da noi attraverso fotografie. Gli animatori hanno montato il tutto e poi durante la serata sono state lanciate con colonna sonora della canzone stessa. Ne è uscito qualcosa di veramente carino.
Visto che stiamo riflettendo sul Battesimo, il pomeriggio lo abbiamo dedicato a giochi con l’acqua. Qualcuno dirà che il legame tematico è un po’ troppo ideologico…. ma intanto noi ci siamo divertiti. Dino dice ch’è peccato… ma noi ci divertiamo.
La giornata e il sole lo permettevano, eccome. Non eravamo mai stanchi.
Mi taccio prima del gioco notturno di cui vi chiacchiererò domani…. inshallah!
Hic manebimus optime.
Il di – spacciatore di campo.