” Il grande leone” – Il dono di un amore fantastico.
Ieri sera finalmente grande gioco. Lo abbiamo iniziato quando ormai era buio e con l’ausilio delle torce elettriche. Era una cosa che aspettavamo con ansia. Cosa c’è di più bello a correre di notte con le torce accese. Poi in verità alla preghiera finale ogni dieci secondi ne cadeva una per terra, Il sonno incombeva, la presa si allentava, la torcia scivolava quasi fosse insaponata e punfette!
Finita la preghiera gli animatori ci hanno accompagnato a letto dovendo sopportare tutte le nostre piccole giustificabili intemperanze incalzate da domande come: ti sei lavato i denti, perché hai messo i sassi nel sacco a pelo, cosa ti serve il bastone di notte….. finché Morfeo non ci colse.
Questa mattina siamo ripartiti alla grande quasi non avessimo nessun postuma fatica per l’uscita di ieri. Il tema di ieri era la con – divisione, significato al centro della piattaforma da cinque pani (quelli offerti dal fanciullo a Gesù assieme a due pesci) , oggi al centro abbiamo trovato un pane spezzato. Ad ascoltare bene il brano del vangelo di ieri c’era un passaggio in cui Gesù invitava i discepoli a “date voi (stessi) loro da mangiare”. Un invito a sacrificare la propria vita per il prossimo.
Quello che avrebbe fatto Lui poco dopo.
Le Cronache di Narnia ci hanno consegnato il Grande Leone Aslan che dona la sua vita per salvare i suoi amici e specialmente Edmund ( il traditore). Gli animatori sono davvero bravi a recitare e ci dispiace sempre quando troncano la rappresentazione, rinviandoci alla prossima puntata. Ma chi dona la sua vita risorge! Il vero vincitore e’ chi sconfigge la morte non chi uccide o annienta gli altri.
Tanti giochi ci hanno fatto capire come è possibile avvenga tutto questo anche se ormai tutti lo pensano impossibile. Nel gioco abbiamo imparato soprattutto a darci una mano, a liberare coloro che erano prigionieri, a non pensare solo a vincere da soli, che vincere non è poi così fondamentale se lascia tristi gli altri, a imparare anche a perdere perché spesso è più che una vittoria. La “strega” delle Cronache di Narnia rappresenta molto bene le “stregate” che noi subiamo nella nostra vita e che ci rendono così freddi e agghiacciati. Infatti, un gioco in particolare ci ha accompagnato tutto il giorno. Improvvisamente partiva una parola d’ordine ( sweet time!) alla quale ci si doveva abbracciare, qualunque cosa si stesse facendo. Un abbraccio scalda tantissimo e libera la generosità. Per questo non c’è niente di peggio che rifiutare un abbraccio!
Verso sera il gruppo liturgia ha partecipato alla Santa Messa e subito dopo cena. Ancora non piove ma minaccia. Speriamo che almeno domani sia migliore. Ma domani e un altro giorno, si vedrà.
Qui a Pian di Coltura tutto bene, a voi Spinea.
Il dispacciatore di campo.