” Il grande leone” – Il dono di un amore fantastico.
Lo dicevano le previsioni, ma non ne avevamo mai avuto dubbio, ieri sera ci ha raggiunto la pioggia. E nel bel mezzo del gioco. Ci siamo riparati sotto il gazebo e li abbiamo concluso la giornata con giochi e la preghiera conclusiva della giornata.
In compenso questa mattina, all’apertura dei balconi, il sole accecava e non si vedeva una nube in cielo. Se il buon giorno si vede dal mattino….
Eravamo comunque un po’ in confusione dopo il risveglio tanto che a colazione una bambina è uscita dicendo: ” uh, che buona marmellata appena munta!”
Cosa strana. Questa mattina e’ apparsa al campo una pecora. Non vi dico la nostra reazione. Una pecorella, mah? Quale segreto progetto ci sta sotto? Per l’intanto abbiamo anche il problema di darle un nome.
Alla preghiera iniziale del giorno al centro del quadrato ci siamo trovati una candela accesa e il don ci ha raccontato di quella volta che i discepoli hanno chiesto a Gesù che insegnasse loro a pregare.
Quando si prega si dovrebbe anzitutto chiedere l’aiuto dello Spirito Santo perché solo lui può suggerirci cosa chiedere e per chi pregare.
Per esempio pregare per gli altri è un gesto di amore grandissimo che porta sempre buoni frutti.
Protagonisti della giornata saranno i personaggi di Lucy e Susan che con Aslan, tornato alla vita, vanno a soffiare su tutti quelli che erano stati “agghiacciati” dalla strega per riportarli alla vita e alla libertà.
Assomiglia tantissimo a quel gesto che compie Dio quando trasmette la vita all’uomo nel racconto della creazione. Per gli antichi il respiro era “la vita stessa”.
Beh, anche per noi. È pericoloso dimenticarsi di respirare.
Collegando le due cose e se davvero due più due fa quattro, allora la preghiera che facciamo per gli altri è donare vita, speranza, felicità. Quando prego amo Dio e i miei amici. Però, non ci avevamo mai pensato. Anche perché il Signore non può far finta di essere sordo a certe cose che gli chiediamo. È pur sempre un papà per tutti noi. Anche Gesù lo chiamava così nel Padre Nostro.
E la pecorella? Pascola!
Non si lascia avvicinare. E’ sospettosa. Ha ragione…. Potrebbe fare anche una brutta fine. Gli abbiamo dato nome Giuseppe. Non so se le piace visto che è una femmina. Infatti quando gli chiediamo se gli piace il nome dice: ” Be .. Beee…” ( non tanto … ndr). Nel pomeriggio abbiamo sperimentato una roba strana che si chiama “deserto”. Si deve star da soli, in silenzio, pensare, scrivere i pensieri che ti vengono in mente, riflettere. Tutte cose che non facciamo mai. Noi purtroppo siamo “tarati” su tempi molto ristretti in queste cose, se spingiamo troppo rischiamo di fondere.
La cena è stata anticipata di mezz’ora per avere più tempo per giocare questa sera.
La serata è meravigliosa.
E la pecorella … bela. Se continua così anche questa notte ci toccherà fare la veglia alle stelle.
Qui tutto bene, a voi Spinea.
Il dispacciatore di campo.