02. Luglio 2014 · Commenti disabilitati su Dispaccio n. 4 Campo Terza Elementare · Categorie:Senza categoria

” Il grande leone” – Il dono di un amore fantastico.

Ieri sera finalmente grande gioco. Lo abbiamo iniziato quando ormai era buio e con l’ausilio delle torce elettriche. Era una cosa che aspettavamo con ansia. Cosa c’è di più bello a correre di notte con le torce accese. Poi in verità alla preghiera finale ogni dieci secondi ne cadeva una per terra, Il sonno incombeva, la presa si allentava, la torcia scivolava quasi fosse insaponata e punfette!

Finita la preghiera gli animatori ci hanno accompagnato a letto dovendo sopportare tutte le nostre piccole giustificabili intemperanze incalzate da domande come: ti sei lavato i denti, perché hai messo i sassi nel sacco a pelo, cosa ti serve il bastone di notte….. finché  Morfeo non ci colse.

Questa mattina siamo ripartiti alla grande quasi non avessimo nessun postuma fatica per l’uscita di ieri. Il tema di ieri era la con – divisione, significato al centro della piattaforma da cinque pani (quelli offerti dal fanciullo a Gesù assieme a due pesci) , oggi  al centro abbiamo trovato un pane spezzato. Ad ascoltare bene il brano del vangelo di ieri c’era un passaggio in cui Gesù invitava i discepoli a “date voi (stessi) loro da mangiare”. Un invito a sacrificare la propria vita per il prossimo.

Quello che avrebbe fatto Lui poco dopo.

Le Cronache di Narnia ci hanno consegnato il Grande Leone Aslan che dona la sua vita per salvare i suoi amici e specialmente Edmund ( il traditore).  Gli animatori sono davvero bravi a recitare e ci dispiace sempre quando troncano la rappresentazione, rinviandoci alla prossima puntata. Ma chi dona la sua vita risorge! Il vero vincitore e’ chi sconfigge la morte non chi uccide o annienta gli altri.

Tanti giochi ci hanno fatto capire come è possibile avvenga tutto questo anche se ormai tutti lo pensano impossibile. Nel gioco abbiamo imparato soprattutto a darci una mano, a liberare coloro che erano prigionieri, a non pensare solo a vincere da soli, che vincere non è poi così fondamentale se lascia tristi gli altri, a imparare anche a perdere perché spesso è più che una vittoria. La “strega” delle Cronache di Narnia rappresenta molto bene le “stregate” che noi subiamo nella nostra vita e che ci rendono così freddi e agghiacciati. Infatti, un gioco in particolare ci ha accompagnato tutto il giorno. Improvvisamente partiva una parola d’ordine ( sweet time!) alla quale ci si doveva abbracciare, qualunque cosa si stesse facendo. Un abbraccio scalda tantissimo e libera la generosità. Per questo non c’è niente di peggio che rifiutare un abbraccio!

Verso sera il gruppo liturgia ha partecipato alla Santa Messa  e subito dopo cena. Ancora non piove ma minaccia. Speriamo che almeno domani sia migliore. Ma domani e un altro giorno, si vedrà.

Qui a Pian di Coltura tutto bene, a voi Spinea.

Il dispacciatore di campo.

01. Luglio 2014 · Commenti disabilitati su Dispaccio n. 3 Campo Terza Elementare · Categorie:Senza categoria

” Il grande leone” – Il dono di un amore fantastico.

Governo ladro! Cioè, volevo dire che anche ieri sera e’ piovuto  e quindi giochi in salone e niente grandi giochi. Comunque anche ieri sera verso le 22.30 già eravamo cotti a sufficienza.

Tanto che il risveglio e stato faticoso, molto faticoso. La melodia di risveglio di melodico aveva poco, quasi niente. Gli occhietti erano semichiusi e ci è voluto il richiamo del profumo del pane caldo per farli aprire del tutto. La preghiera prima della colazione infatti inneggiava così: “per questo pan e per ogni don noi ti lodiam Signor”

Alla preghiera di inizio giornata, al centro del cerchio,  ci siamo trovati  un cestino con cinque pani e poi ci è stato  raccontato l’episodio della moltiplicazione dei pani.

Il don ci ha spiegato che il Signore vuole insegnarci un’operazione tutta nuova: la divisione che moltiplica. Si chiama ” con – divisione”. Più con – dividi e più moltiplichi.

Gli educatori alla fine della preghiera ci hanno avvisato che oggi si andava in uscita e quindi bisognava attrezzarsi bene. il tempo non avrebbe dovuto disturbarci almeno fino a sera. Vera e propria speranza perché da valle stava risalendo la nebbia. Ma niente a che vedere con quella descritta dal Carducci:

La nebbia a gl’irti [4] colli

piovigginando sale [5],

e sotto il maestrale [6]

urla e biancheggia il mar;

Comunque per chi si muove in montagna non esiste brutto o cattivo tempo ma buono o cattivo equipaggiamento.

Partiti comunque. E’ vero che è stato sempre nuvoloso ma ciò ha prodotto due vantaggi: non ha mai piovuto e siamo stati protetti dal sole.

A pranzo ci siamo divorati due paninazzi ( uno alla mortadella e uno al prosciutto) e una mela. Sembravano essere caduti nel vuoto, dopo che li abbiamo mangiati, dalla fame che avevamo.

E finalmente è arrivato Babbo Natale. “Babbo Natale ? …”  Direte voi! Beh , leggetevi le Cronache di Narnia. Se arriva Babbo Natale a Narnia, dove è inverno sempre e mai Natale, allora significa che Aslan sta per tornare. Almeno così ci han detto i castori. Babbo Natale ci ha consegnato delle cose molto utili per proseguire la nostra avventura, compresa una spada enorme.

Pian piano ci siamo avviati verso casa e una volta arrivati: merenda, docce, cura dei piedi, in attesa di una corroborante cena. E’ proprio vero. Aver camminato insieme ci ha insegnato a con- dividere: cibo, acqua, fatica, sudore, vesciche ai piedi, peso dello zaino. Anche la fatica se con – divisa sembra meno pesante.

Anche questa l’abbiamo imparata. Quando facciamo qualcosa insieme, nel nome del Signore, egli ci mette del suo e il poco che abbiamo messo noi diventa molto per tutti. Succede così ogni volta che a messa celebriamo l’offertorio.

Della serata senza pioggia spero di parlarvene domani mattina.

Qui tutto va bene. Sono ormai le 19.00.

A voi Spinea.

Il dispacciatore di campo.

01. Luglio 2014 · Commenti disabilitati su Dispaccio n. 2 Campo Terza Elementare · Categorie:Senza categoria

” Il grande leone” – Il dono di un amore fantastico.

La serata ieri sera l’abbiamo vissuta in salone perché fuori pioveva a dirotto.
Ma ci siamo divertiti e stancati a sufficienza per vedere qualcuno crollare dal sonno sul posto durante la preghiera finale.
Vista la pioggia di ieri sera le premesse per l’indomani ci lasciavano preoccupati. Ed invece al nostro risveglio, guardando ad est, abbiamo capito subito che il sole accompagnato da sprazzi di sereno si stava impadronendo del cielo. Rimanevano ancora nubi consistenti ma non pioveva!
Dopo la pioggia viene il sereno, e nel cielo si forma l’arcobaleno.
Il risveglio e stato soft. Una dolce melodia ci invitava ad aprire gli occhi ( in verità una bambina l’ha definita un “sacco di musica”), inforcare le ciabatte, scendere in cortile e ancora in pigiama raggiungere la nostra colazione dopo averci ben bene stiracchiato come usano fare i gattini.
Dopo colazione sorpresa. Degli esperti del Gruppo Direttivo di Pian di Coltura sono venuti appositamente per farci fare le prove di evacuazione dalla casa. Praticamente un gioco. Ma i giochi non sono mai inutili. Sono allenamenti per la vita.
Alla preghiera il don ci ha letto la parabola di Gesù che parla del seminatore e del seme che cade nella strada, sui sassi , tra i rovi e nella terra buona. E noi attraverso una serie di giochi, propostici dai nostri bravi educatori e animatori, sulla parola e sull’ascolto abbiamo capito cosa voleva dirci.
Non so se avete capito? Abbiamo fatto “catechismo” giocando e divertendoci.
Non solo, le cose ci sono anche chiare: Gesu’ durante la Santa Messa e in particolare con il vangelo semina in noi delle “parole” che possono diventare “fatti” se ci mettiamo un po’ di attenzione e di amore.  Parole come: Servizio, Amore sincero, Perdono, Accoglienza, Comunione.
Il don ogni tanto sparisce scendendo nei sotterranei della casa color mattone. E poi riemerge tutto impolverato di segatura. Mah. Cosa starà facendo?
Alla merenda del pomeriggio i gestori ci hanno preparato una torta! E nessuno festeggiava  il compleanno. Abbiamo festeggiato il nostro primo campo. Speriamo di festeggiare assieme anche il secondo, terzo, quarto….
E poi ancora giochi, grande partita a calcio con schema fisso: tutti contro tutti,  docce (opportune), Santa Messa per il gruppo liturgia. Alla fine della messa il don ( a noi che non abbiamo ancora fatto la prima comunione) ha pensato di farci assaggiare il pane azzimo che viene consacrato e che chi ha fatto la prima comunione riceve nelle mani per poi cibarsene.
Così iniziamo a prepararci per la prima comunione che faremo l’anno prossimo.
In serata e’ arrivato anche Marco che per un piccolo inconveniente tecnico non era riuscito a raggiungerci ieri.
E infine cena.
Della serata vi parlerò domani.
Le nubi attraversano il cielo e non lasciano cadere niente.
Sono le 20.00 e tutto va bene. Qui Pian di Coltura a voi Spinea.

Il dispacciatore di campo.

01. Luglio 2014 · Commenti disabilitati su Dispaccio n. 1 Campo Terza Elementare · Categorie:Senza categoria

” Il grane leone” – Il dono di un amore fantastico.

Le famiglie con i loro pargoli hanno risalito le valli da Spinea fino a Lentiai arrivando fin dalle 9.30 del mattino. In breve tempo il gruppo di terza elementare ha preso corpo, accolti dagli animatori che li avevano preceduti. E nello stesso tempo sono stati formati i quattro gruppi operativi. Ma il gruppone poi, in un men che non si dica, si è diviso spontaneamente tra maschi e femmine: i maschi in campo da calcio e le femmine su quello di pallavolo. Non poteva essere diversamente.
Assieme ai fanciulli del campo sono arrivati anche i fratellini e le sorelline. Una in particolare, piccolina, ad un certo punto manifestava sintomi di sfinimento. E’  stata curata prontamente, come da prassi di pronto soccorso,  con un  pastiglia particolare: un panino alla mortadella.
La giornata denominata “dei genitori”  è davvero iniziata quando  in piattaforma una scenetta degli animatori dava a tutti i presenti l’incipit della storia che ci fornirà lo scenario della nostra settimana: ” Le cronache di Narnia”  La storia di un amore fantastico.
Proseguiva con il gioco della bandiera per gruppi, aggregati i genitori. Si doveva guadagnare la bandiera per poter rispondere a delle domande sulla storia della nostra comunità cristiana e sul suo vissuto. La sfida per i ragazzi avveniva in groppa ai genitori, per lo più papa’.
Mi permetto di farvi notare che quando i genitori giocano con i figli si realizza un evento davvero eccezionale. Il gioco è un “linguaggio” attraverso il quale si possono dire più cose che con le parole.
Quindi tutti a pranzo. I genitori in gazebo  e i fanciulli in sala pranzo. L’equipe specializzata in “poenta e costa” era arrivata, chi il giorno prima chi all’alba, affinché tutto fosse pronto. Sono veramente una task force.
Concluso il pranzo con tutta la calma del caso e precisamente verso le 15.30 abbiamo celebrato la Santa Messa nel salone denominato delle “colonne”. Il cielo minacciava pioggia. Davanti all’altare erano schierati, seduti per terra,  i 40 fanciulli e dietro genitori, fratellini, sorelline, nonni e nonne…
Il don all’omelia, se così vogliamo chiamarla, ci ha comunicato di aver assistito nella mattinata ad un “mezzo miracolo”: il trasformarsi di singole famiglie in un’unica famiglia (comunità), dove i genitori non solo si erano messi in gioco ma addirittura giocavano, pranzavano, partecipavano alla Santa Messa con i figli.
Finalmente i fanciulli accompagnati dai genitori, con armi e bagagli, hanno raggiunto le loro stanze e poi in sequenza dopo averli salutati si sono inoltrati come Lucy, attraverso l’armadio, nel mondo di Narnia. Ritorneremo fra una settimana.
Fra poco si va a cena. Della serata vi racconterò domani. Sono le 19.30 e tutto va bene.
Qui Pian di Coltura a voi Spinea.

Il dispacciatore di Campo.

Parrocchia di S.M. Bertilla - Spinea

Parrocchia di S.M. Bertilla – Spinea