Potete scaricare qui : ISCRIZIONI CATECHISMO 2014
Chiediamo massima attenzione alle date di Iscrizione per cortesia
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Scarica qui la Campana 31 Agosto 2014
In evidenza:
PRANZO PARROCCHIALE IN SAGRA: Domenica 31 e la successiva, nel sagrato della Chiesa, verranno raccolte le iscrizioni al pranzo parrocchiale rivolto a tutti e in particolare alle famiglie (nonni, adulti e bambini). L’obiettivo e’ di creare una occasione per stare tutti assieme in stile AGAPE (conclusione del rito della messa con il pranzo comunitario) , successivamente, alle 15, il NOI offrira’ lo spettacolo per i Bambini LE AVVENTURE DI ALICE. Il pranzo e’ aperto a tutti con il limiti a 250 posti.
ISCRIZIONI AL CATECHISMO: questa settimana iniziano le iscrizioni in oratorio
CAMPI SCUOLA: leggete LA «GRATUITÀ» DI CHI SA «PERDERE TEMPO PER GIOCARE CON I FIGLI» per capire il percorso fatto durante i campi scuola di quest’anno
IL PASSO: gli amici del passo ci raccontano come e’ andato il campo scuola a PIAN
PROGRAMMA DELLA SAGRA:
Scarica qui il giornale parrocchiale : Campana 24 Agosto 2014
Importante:
GIOVEDI 28 ore 20.45 riunione VOLONTARI SAGRA vecchi e nuovi …. presso il salone dell’oratorio
VISITA PASTORALE del Vescovo di Treviso a S. Bertilla dal 26/01 al 01/02/2015
ORARI e ISCRIZIONI al Catechismo
Oggi abbiamo voluto vivere il deserto e prepararci alla confessione a partire dal “si” totale di Gesù sulla croce. Gesù ribadendo l’importanza della preghiera ci mostra per primo un significativo rovesciamento di prospettiva: “Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà” (Lc 22, 39-46). Abbiamo capito che Gesù dice si al progetto d’amore del padre senza riserve, senza condizioni, senza misura! A partire da ciò abbiamo riflettuto sul significato della vocazione come elezione da parte di Dio di ciascuno di noi ad una vita in pienezza. La vocazione non è solamente la chiamata di Dio per entrare a far parte del corpo di Cristo, ma soprattutto chiamata personale a prendere parte ad un progetto d’amore che Lui da sempre ha voluto per noi: Dio, attraverso la vocazione, suona la nostra vita e per questo il nostro tempo di deserto ci ha aiutato a capire che tipo di strumento nelle sue mani vogliamo essere. Abbiamo capito che la vocazione è qualcosa di più di un semplice talento che possediamo: la vocazione apre i nostri talenti al servizio! Proprio da qui abbiamo cominciato a ripercorrere le quattro chiamate di Dio per la vita di ciascuno di noi: la chiamata alla vita, la chiamata all’essere cristiani nel battesimo, la chiamata al servizio nel mondo e la chiamata alla vita eterna. Di seguito una riflessione tratto dall’Evangelii Gaudium (178-264) che ha accompagnato il tempo di lavoro personale:
Sappiamo bene che la vita con Gesù diventa molto più piena e che con Lui è più facile trovare il senso ad ogni cosa. (…) Uniti a Gesù, cerchiamo quello che Lui cerca, amiamo quello che Lui ama. In definitiva, quello che cerchiamo è la gloria del Padre, viviamo e agiamo «a lode dello splendore della sua grazia» (Ef 1,6). Se vogliamo donarci a fondo e con costanza, dobbiamo spingerci oltre ogni altra motivazione. Questo è il movente definitivo, il più profondo, il più grande, la ragione e il senso ultimo di tutto il resto.
Respirando l’azzurro e aprendoci al sole luminoso di questa mattina abbiamo concluso con una canzone e un gesto di liberazione: è come se avessimo detto a Dio “Show me how to love the unlovable, Show me how to reach the unreachable, Help me now to do the impossibile, Forgiveness, Forgiveness“. Questa libertà ci ha permesso di condividere con gli altri un dono personale: il dono di una frase come augurio per la vita dei nostri compagni di viaggio sancito nella gioia di un abbraccio reciproco e collettivo.
Dopo pranzo la pioggia è tornata a farci visita e noi ne abbiamo approfittato per conoscere un po’ meglio la storia del Centro che ci ospita: abbiamo ripercorso i luoghi e i momenti principali degli incontri avvenuti tra i giovani di tutta Europa e i papi che qui li hanno accolti (Agorà dei Giovani, Campi Ecumenici, tappe vissute in vista delle Giornate Mondiali della Gioventù).
Sfidando il brutto tempo ci siamo diretti, fiduciosi verso il mare … il coraggio ci ha ripagato e finalmente, anche se con un tiepido sole, abbiamo fatto il nostro primo bagno. Per concludere la giornata passeggiata a Porto Recanati … Ripartiamo domani pronti ad accogliere nuove testimonianze di “si” sempre più vicine a noi!
Don Clair, Elena, Ermanno e Zan.
E’ Maria, donna dei nostri giorni che ha accompagnato questo nuovo prezioso giorno!
Maria …
Donna accogliente, donna bellissima, donna conviviale, donna coraggiosa, donna del cammino, donna del pane, donna del primo passo, donna del primo sguardo, donna del quotidiano, donna del riposo, donna del Sabato Santo, donna del Silenzio, donna del Terzo Giorno, donna del vino nuovo, donna dell’attesa, donna di frontiera, donna di servizio, donna innamorata, donna obbediente … Maria donna vera! (Don Tonino Bello)
L’attività in gruppo al mattino ci ha aiutato a conoscere meglio e riscoprire la grandezza dell’umile e docile “si “ di Maria al progetto di Dio: tante domande sulla sua vita ci hanno permesso di sentirla più vicina … Maria continua ad abitare la Terra e la storia originale di ciascuno.
Abbiamo scoperto che in ebraico il nome Miryam indica allo stesso tempo che “Dio è il Rivelato e il Nascosto” che in Gesù ha trovato viva concretezza. Maria è Signora e Illuminatrice, è la Diletta assunta in cielo e prostrata sul mondo. Il suo “si” come figlia, madre, moglie ha permesso all’Eterno di entrare nel tempo in una nuova Alleanza tra Dio e l’uomo. Per questo abbiamo concluso l’attività trovando Maria nelle persone che accompagnano le nostre vite, i luoghi della nostra quotidianità: al ritorno doneremo quindi alle nostre mamme, alle nonne, alle sorelle, alle amiche più care una particolare caratteristica di Maria … sarà segno di condivisione, desiderio di espandere la bellezza.
Nel pomeriggio abbiamo vissuto la nostra piccola missione: abbiamo voluto incontrare i pellegrini arrivati al Santuario della Santa Casa per la celebrazione di questa Festa … gli incontri, i dialoghi, gli scambi sono stati diversi, alcuni preziosi altri che hanno messo a dura prova la nostra volontà di andare per le strade e aprirci all’altro ma tutti hanno portato ricchezza alla nostra vita e forse, almeno un po’, è cresciuto il nostro essere giovani cristiani.
Intensa e toccante è stata la celebrazione della messa nella Basilica Inferiore del Santuario: l’abbiamo animata con canti di gioia, abbiamo proclamato le letture sentendole più vicine, ci siamo sentiti in comunione con quegli stessi pellegrini incontrati poco prima per le strade.
A chi aveva altri programmi per Ferragosto noi rispondiamo con un sorriso di pienezza al termine di un giorno in cui la grazia donata è stata tanta!
Con i grandi fuochi che hanno illuminato la notte di Loreto ce ne andiamo a dormire con una nuova consapevolezza … Maria infatti ha risposto ad una voce che da sempre l’ha accompagnata, è quella di una chiamata … fu quel “si” il primo passo che la fece diventare discepola del suo stesso Figlio!
Don Clair, Elena, Ermanno e Zan.
iniziamo il nostro percorso che vuole indagare i “si” fondanti nel rapporto tra Dio e l’uomo. Insieme al sole che nasceva abbiamo riscoperto il primo fondamentale e sostanziale “si” di Dio alla vita del mondo e alla vita dell’uomo. Le prime luci dell’alba ci hanno riportato a quel primo giorno in cui “Dio disse: «Sia la luce!». E la luce fu”. Il fluire delle onde del mare che all’orizzonte si fondeva con il cielo era lì a ricordarci di quando Dio separò le acque e creò il firmamento. Ancora, ogni suono, ogni respiro, ogni creatura che accoglieva il nuovo giorno era lì a testimoniare la grandezza dell’amore di Dio, del Suo volere.
Durante la mattinata la pioggia sembrava voler guastare i nostri piani, ed invece si è rivelata uno strumento prezioso per imparare a contemplare ancora meglio i doni intorno a noi. Così ognuno ha immortalato la sua personale percezione della bellezza del creato riscoprendo l’importanza di meravigliarsi oggi e sempre.
Al pomeriggio prima uscita esplorando vie e scorci della città di Loreto attraverso una caccia al tesoro. Il tutto per arrivare proprio lì dove si è pronunciato il “si” più grande di tutta la storia: il si di Maria “al più grandioso dei piani di Dio, la salvezza dell’umanità” (Benedetto XVI).
Nell’intimità delle tre pareti della Santa Casa di Nazareth abbiamo pregato Maria: attraverso lei Dio ha resto possibile l’impossibile. E anche noi nel nostro piccolo le abbiamo affidato la nostre intenzioni di preghiera. Maria ci ha lasciato due valori irrinunciabili per la nostra vita di fede: vivere la casa come luogo di umiltà, rimanendo sempre aperti al servizio per le strade del mondo.
In questa giornata abbiamo vissuto il nostro “si” come creature a immagine e somiglianza di Dio, il nostro piccolo “si” di fronte all’infinito “Si” di Dio!
Don Clair, Elena, Ermanno e Zan
Montorso di Loreto, 13 agosto 2014
Centro Giovanni Paolo II
… Ecco il NOSTRO SI!
Viaggio tra treno e furgone, l’allegra compagnia è partita verso nuovi orizzonti di ricerca e incontro giungendo al Centro Giovanni Paolo II in Loreto all’ombra del Santuario internazionale della Santa Casa.
Meravigliosa è stata l’accoglienza: il Centro vuole essere luogo di incontro fra giovani di diversi paesi che sospinti dal “vento del si” osano scelte non scontate.
Il cammino è iniziato da una prima, importante riflessione: “Quello che si trova è sempre meglio di quello che si cerca!”. Questi giovani vogliono crederci e spendere il loro entusiasmo per vivere la grande sfida della personale chiamata alla santità.
All’ombra degli ulivi è iniziata la prima condivisione per offrire “tutto di noi”: limiti, paure, fatiche ma anche spirito di condivisione, gioia della fraternità, senso di una ricerca.
Questi giovani testimoniano una “gioia che si rinnova e si comunica” proprio come papa Francesco ci ricorda nell’Evangelii Gaudium … forse questo suo invito vogliono prenderlo sul serio:
“Invito ogni cristiano, in qualsiasi luogo e situazione si trovi, a rinnovare oggi stesso il suo incontro personale con Gesù Cristo o, almeno, a prendere la decisione di lasciarsi incontrare da Lui, di cercarlo ogni giorno senza sosta. Non c’è motivo per cui qualcuno possa pensare che questo invito non è per lui, perché «nessuno è escluso dalla gioia portata dal Signore». “
Ed eccoci qui, comincia una esperienza nuova, non sappiamo cosa ci riserverà ma vogliamo soprattutto conoscerti di più Signore: solo se ti conosciamo possiamo sceglierti come riferimento forte capace di aiutarci e trovare la strada giusta per noi.
E così accettiamo di “sporcarci le mani”: abbiamo dipinto il nostro essere giovanissimi in cammino nella fede seppur con i dubbi e le fragilità che abbiamo nel cuore. Chissà come la mano di Dio le trasformerà facendole diventare un bellissimo capolavoro.
Dopo una serata di giochi tutti a letto prestino: domani alzata all’alba per contemplazione del creato… il mare ci aspetta!!
Don Clair, Elena, Ermanno e Zan
“Il grande leone.” Il dono di un amore fantastico.
“Edmund e il leone passeggiavano fianco a fianco”
Questa mattina sole stupendo come lo era stato anche il cielo stellato che ha vegliato con noi nella notte , mentre il fuoco ci riscaldava. In cielo le stelle sembrano un ammasso caotico ed invece sono tenute assieme dall’armonia. Talmente regna l’armonia che gli astronomi riescono a scoprire pianeti e galassie anche senza vederle. Ci sono e non possono non esserci: ne andrebbe dell’armonia del creato.
Così è anche per la nostra vita.
Noi non siamo che un riflesso del cielo…
Lo abbiamo scoperto nel pomeriggio quando il don ci ha invitato a definire nella nostra vita, nel passaggio della confessione di vita, quale sia ” l’onda perfetta” nella nostra esistenza, come dice la canzone dei The Sun. Quell ‘onda che crea
l ‘armonia nella nostra quotidianita’ di caotici tredicenni. Abbiamo scoperto che l’onda perfetta è donarsi per amore mettendo nelle mani del Signore quel poco che abbiamo. Poco che comunque, nelle sue mani, basta e avanza per tutti.
“Date(vi) voi da mangiare ad essi….” disse Gesù ai sui discepoli prima di moltiplicare i cinque pani e due pesci.
Ma, il mattino, per risvegliarci meglio, dopo l ‘impegnativa notte, ci siamo dedicati ai tuffi. Si si, proprio così. A turno ci lanciavamo singolarmente o in doppio in una mini piscina allestita a tempo di record.
Il nostro campo si è concluso con la celebrazione della Santa Messa. Speriamo non sia davvero l’ultima per alcuni di noi. Finita la Cresima succede così, purtroppo. E invece le Cronache di Narnia ci hanno insegnato che dovremmo diventare dei “re” per scrivere la Storia con la matita della giustizia e della pace. Essere re è una delle tre vocazioni a cui siamo stati abilitati con la Confermazione. Se “abdichiamo” non saremo più ne’ re ne’ principi. Al massimo ci troveremo ad essere dei ranocchi… E di principesse disposte a baciare dei rospi ve ne sono sempre meno in giro.
La notte è ancora giovane mentre vi saluto e da voi mi congedo.
Se vi sono stato utili i miei dispacci sono contento anzitutto per voi, se così non fosse sappiate che non l’ho fatto apposta.
Qui tutto bene. A domani, presso il parcheggio, verso le 12.00.
Il dispacciatore di campo.
“Il grande leone.” Il dono di un amore fantastico.
“Aslan si era avvicinato al leone di pietra e gli soffiava addosso.”
Sono le sette e il cielo è nascosto dalle nubi. Speriamo non sia pretenzioso sperare che almeno non piova. Siamo tutti indolenziti e biscottati in volto dal sole splendido di ieri. A duemila metri picchia assai. Ne sono testimoni i fiori incontrati sul nostro cammino che avevano una densità di colore fortissima.
Ma i dolorini vari ci ricordano una bella esperienza.
Ci siamo letti i foglietti con le considerazioni dei ragazzi sull’uscita di ieri e siamo rimasti sorpresi. Non pensavamo che questa uscita potesse aver suscitato considerazioni in ordine al contatto con la natura, la bellezza del creato, il bello del camminare assieme, lo scoprire negli altri atteggiamenti sconosciuti e fatti emergere dal far fatica assieme.
Vi ricordate della drammatizzazione sul racconto della risurrezione di Lazzaro dal punto di vista delle sorelle e degli amici di Betania durante la veglia – preghiera di martedi ….. sera. Ebbene a lanciare il deserto ci siamo trovati Lazzaro risorto. Ci ha raccontato cosa ha provato lui da, dentro il sepolcro , all’imperativo di Gesù che gli ordinava di uscire.
Il suo cuore ha ripreso a battere, la pietra è rotolata via e da una noia mortale è passato ad una gioia immensa. Come quando noi passiamo dalla noia del nostro egoismo alla gioia del donare la nostra vita. La vita diventa rock. Appunto, la pietra è rotolata via dal sepolcro e alcuni dicono che sia nata lì l’idea del rock and roll.
La canzone del giorno dal titolo: “la leggenda” pensate che ha questo ritornello: ” Tutta la mia vita è una folle storia e tutta questa voce canta una vittoria: il fuoco nelle vene che cambia il male in bene questa è la mia luce e spezza le catene.” E poi: “…ma tutto ora ha un senso, mi dono per amore.”
A conclusone del deserto i vari gruppi hanno dipinto nella modalità murales alcune canzoni (rock) che ci hanno accompagnato in questo campo.
Nel pomeriggio ci siamo dedicati si giochi d’acqua. Questa sera ci attende una lunga veglia alle stelle a turni. Ci si troverà attorno al fuoco ,che resterà acceso tutta la notte, a vegliare. Speriamo ci facciano compagnia le stelle che in queste notti di agosto si moltiplicano in cielo.
Qui tutto bene a voi Spinea.
Il dispacciatore di campo.