” Il grande leone” – Il dono di un amore fantastico.
Anche ieri sera il tempo ci ha permesso di giocare all’esterno. Solo che ad un certo punto un venticello freddo ha iniziato a pungere e allora ci siamo rifugiati in gazebo per concludere la nostra giornata con canti e preghiere. E ovviamente la buona notte.
Al mattino sole splendente. E qui si apprezza moltissimo il sole specie al mattino. Stare all’ombra o stare al sole non è assolutamente la stessa cosa. Anzi. Spesso ci ritroviamo a fare come le lucertole: ci esponiamo al sole semplicemente per riscaldarci. Nella notte i gestori hanno preparato uno scherzo ad un animatore. Hanno rivolto all’insù la campana che scandisce gli orari delle nostre attività riempendola d’acqua e quando è andato a suonarla ha subito quello che viene conosciuto classicamente come un gavettone. Noi lo definiamo anche il “battesimo” del Campo Scuola.
Ma una “tragedia” incombeva sul campo. Era sparito Giuseppe. Voi vi chiederete: ” chi?” Un gestore? No! Un ragazzo? Macché! Un animatore? Maddai! La pecora? Sii!
Che sia stato un lupo? Ci sarebbero i resti. Una volpe? No. Giuseppe scalcia e l’avrebbe allontanata. Mmmm…. . Cosa ci sarà a pranzo oggi ? Non lo vogliamo nemmeno pensare.
Vuoi vedere che ci tocca andare alla ricerca della “pecorella smarrita”,
Bastava aspettare la nuova puntata della nostra storia e si capiva tutto. Edmund doveva decidere se stare dalla parte della strega che agghiaccia o di Aslan e dei suoi fratelli per vincere la grande battaglia che avrebbe restituito Narnia alla libertà.
Ma non si poteva fare anche senza di lui?
Certe battaglie si vincono solo se ci sono tutti.
Vale la pena fare di tutto per tornare ad essere una sola cosa. Poi si può affrontare qualunque impresa. Una “battaglia” dove l’unica preoccupazione sarà fare il bene. E’ l’unico modo per sconfiggere il male. Se nel buio si accende una luce, il buio scompare. Non esiste il buio, e’ solo mancanza di luce. Non esiste il freddo, e’ solo mancanza di calore. Non esiste il male, è solo mancanza di amore.
Tutte queste cose il don ha tentato di spiegarcele durante la messa conclusiva del campo consegnandoci un matitone che aveva realizzato per ognuno di noi nelle segrete della casa. Eco perché ogni tanto riemergeva impolverato!
Un legnetto secco serve a ben poco. Ma se inserisci un’anima ( mina colorata) diventa una matita con cui scrivere la tua personale avventura che contribuira’ a colorare la storia. E noi siamo come una matita che disegnerà il futuro della nostra storia.
Si, si….. lo abbiamo trovato Giuseppe grazie all’Operazione The lost sheep. Era stato tutto architettato per farci fare il gioco della ricerca della pecorella smarrita. Giusto giusto come quella della parabola di cui ci ha raccontato Gesù. Infatti nel pomeriggio il don ci ha raccontato la parabola della pecorella smarrita. Ma sembrava tutta un’altra storia perché sapevamo come era fatta una pecora, più o meno quanto pesa e scalcia, quanto forte bela e soprattutto quanto è difficile scovarla nascosta dentro ad un bosco. Insomma si capiva tutto molto meglio. Anche cosa significa quando ci dicono che siamo una “pecora nera”. Vi chiederete cosa c’entra la pecora nera. Niente, ma mi è venuta in mente. Voi lo sapevate che le pecore riconoscono la voce del loro pastore e seguono solo quella voce? Se un gregge di cento pecore si disperdesse in mezzo ad altre mille pecore, al richiamo del pastore solo loro cento lo seguirebbero?
La prossima volta che passerà un gregge per Spinea chiederemo ai nostri genitori ci comperarci un agnellino…. ( scherzetto!).
Il campo volge al suo desio e noi ci sentiamo un po’ tristi. In verità siamo anche molto stanchi. Cari genitori domani quando torniamo rassegnatevi: dormiremo per un giorno intero. Ah, un consiglio: se non vi funziona la lavatrice sarete nei guai!
Qui tutto strabene, fra poco torneo di calcio, cena, seratona finale e falò che è stato preparato da un vigile del fuoco che fa parte del gruppo dei gestori.
A voi Spinea.
Il dispacciatore di Campo.