” Il grande leone” – Il dono di un amore fantastico.
Già sabato mattina è arrivata qui a Pian di Coltura un gruppo musicale con tanto di chitarre, basso, bonghi, tastiere, microfoni, mixer, casse per diffusione suono/voce e un armadio. Ci si chiedeva se qui, magari in piccolo, non fosse stato organizzato un concerto come di solito si fa ogni anno a Plan de Corones (Kronplatz).
Niente di tutto questo. Era soltanto il gruppo educatori e animatori del Campo Scuola di Quarta Elementare. Infatti quello che non mi quadrava era l’armadio. Il salone grande è stato comunque destinato ad auditorium e tutta la strumentazione e’ stata approntata all’uso.
Oggi domenica, verso le 9,30/10.00 dalla pianura veneziana hanno risalito la sinistra Piave ben 63 ragazzi e ragazze di quarta elementare accompagnati dai loro genitori, fratellini nonni, animali domestici. Meta ovviamente qui, Pian di Coltura. Un’amena località montana appollaiata sul costone nord del monte Pianezze dove da destra (est) scende la Piave e a nord svettano verso il cielo una catena ininterrotta di monti detta Vette Feltrine. Alla fine il parcheggio era talmente pieno di automobili che i nativi chiedevano se per caso ci fosse un concerto.
Una casa, un rifugio, una tendopoli, un gazebo, un campo da calcio, un campo di pallavolo/basket e una piattaforma per incontri attende imperterrita di accogliere fanciulli e ragazzi. E’ la struttura delle parrocchie di Spinea – Santa Bertilla pensata per le attività estive di accompagnamento nel cammino di iniziazione cristiana dei fanciulli e dei ragazzi. L’attività prevede settimane molto intense di attività, giochi, avventure, vita comunitaria, una storia per coreografia e un tema catechetico.
Quest’anno la storia è quella delle Cronache di Narnia e la catechesi sull’Eucarestia. Oggi, domenica, che è il giorno che il Signore si è riservato per regalarlo alle nostre famiglie, è stato vissuto come una grande agape fraterna con al centro la celebrazione della Santa Messa, come una famiglia di famiglie. Santa Messa preparata attraverso un gioco dalla famiglie stesse dei ragazzi del campo. Il pranzo come sempre è stato garantito dall’equipe di cucina che annovera tra le sue fila due cuochi provetti e dalla task force detta della “poenta e ossetti”. A proposito: un grazie ai genitori che, dopo aver pranzato, hanno provveduto a sistemare e pulire tutto sotto il gazebo alleviando il lavoro dei gestori.
La Messa è stata davvero speciale. Come minimo si può dire “messa cantata”.
Di bello credo sia giusto segnalare come all’offertorio si sia voluto coinvolgere i ragazzi nel donare al Signore “i loro cinque pani e due pesci” per poi cantare e ballare il bans “Tu sei prezioso per me”.
L’armadio? Già l’armadio. Dopo la messa i ragazzi sono entrati attraverso l’armadio nel Regno di Narnia e per prima cosa hanno incontrato il fauno Tumnus che li ha invitati a casa sua per un the. I genitori invece sono tornati a casa loro. E sul campo è scesa la tranquillità. Anche i ragazzi sono usciti dalla staccionata che delimita il campo per raggiungere, appunto, la casetta di Tumnus.
E qui tutto inizio’.
Questa sera cena al ristorante da Tumnus con zuppa di Narnia condita da crostini, frittatina alla Bianca Regina, contorno di verdure fresche. Il tutto rigorosamente al lume di lampione.
Chi vi scrive è stato incaricato di dispacciarvi ogni sera il succedersi dei fatti e quindi catalogato con la dicitura “dispacciatore di campo”.
Spero di piacervi nel mio scrivere e se così non fosse, credetemi, non lo faccio apposta.
Sono le 20.00 e tutto va bene. A voi Spinea.