” Il grande leone” – Il dono di un amore fantastico.
SI DICE CHE ASLAN STIA PER ARRIVARE.
Nell’anno 1111 Enrico V di Germania stava raggiungendo Roma con il suo esercito per ricevere dal papa Pasquale II la corona di Imperatore del Sacro Romano Impero. Al suo seguito si trovava anche un vescovo, Johannes Defuk, intenditore di vini. Per soddisfare questa sua passione alla scoperta di nuovi sapori, il vescovo mandava il suo coppiere Martino in avanscoperta, con l’incarico di precederlo lungo la via per Roma, per assaggiare e scegliere i vini migliori. I due avevano concordato un segnale in codice: qualora Martino avesse trovato del buon vino, avrebbe dovuto scrivere est, ovvero “c’è” vicino alla porta della locanda, e, se il vino era molto buono, avrebbe dovuto scrivere est est. Il servo, una volta giunto a Montefiascone e assaggiato il vino locale, non poté in altro modo comunicarne la qualità eccezionale. Decise quindi di ripetere per tre volte il segnale convenuto e di rafforzare il messaggio con ben sei punti esclamativi:”Est! Est!! Est!!!”. Il vescovo, arrivato in paese, condivise il giudizio del suo coppiere e prolungò la sua permanenza a Montefiascone per tre giorni. Noi qui al campo abbiamo deciso che chi per primo si sveglia al mattino e aprendo gli scuri dei balconi vedesse il sole deve esclamare in rigoroso latino: ” SOL SOL SOL”! Ieri la nottata era stellata, come solo in agosto si può vedere il cielo. “Stellare” anche la serata con film, video auto prodotti dagli animatori come spot del campo e gara tra gruppi a suon di canti e balli a tirar l’una di notte. Bene, questa mattina alle 7.00 abbiamo annunciato: “SOL SOL SOL”. Poi proprio il calore del sole ha fatto salire la nebbia. Ma non disperdiamo.
Dopo la preghiera, introdotta dal canto AMAMI, con al centro la Parola di Dio e il racconto della Parabola del Seminatore è iniziata la giornata di attività.
I quattro gruppi hanno assunto, ad estrazione, il ruolo dei quattro continenti (Africa, Asia, Europa, America) per cimentarsi in attività di mercato, con tanto di banconote stampate all’uopo, che hanno evidenziato quello che succede a livello reale. Evidenza che si è concretizzata a pranzo quando solo un continente, a rigor di gioco, aveva da mangiare in abbondanza e gli altri tre se ne stavano a guardare con poco o niente. L’Africa ha pranzato a base di riso e banane seduti per terra su stuoie, l’Asia con un nutrientissimo brodino abbinato a carote e pomodori accucciati su dei bassi tavolini, l’Europa con pasta in bianco abbinata ad affettati e verdure su semplici tavoli, l’ America con pasticcio, Hamburger, dolce, anguria, bibite e tanto di servizio al tavolo operato da bardati camerieri.
Beh, se la tensione che si è creata tra i gruppi venisse proiettata a livello mondiale, altro che terza guerra mondiale… . La storia ci insegna che le rivoluzioni e le guerre nascono sempre quando le persone hanno fame…. .
Non difficile trarre conclusioni e capire perché un tempo non si poteva andare a messa la domenica se non si era a digiuno. Non era solo per rispetto alla comunione che poi facevi ma ancor prima un gesto di solidarietà con tutta la comunità cristiana. Come si può essere comunità e davvero Corpo del Signore se alcuni nello stesso tempo hanno fame e altri problemi di digestione. L’agape fraterna dei primi cristiani serviva proprio a questo. Ognuno portava qualcosa da mangiare e dopo la messa si metteva tutto insieme condividendo. Il vissuto della domenica doveva poi trasferirsi nella vita di ogni giorno in azioni solidarietà e condivisione. Se davvero lasciassimo crescere in noi questi atteggiamenti quante cose cambierebbero nel mondo.
Nel pomeriggio seconda puntata delle Cronache di Narnia e poi giochi. Gli “americani” le hanno prese di santa ragione, appesantiti come erano per il troppo mangiare e il provocato agonismo negli altri tre continenti.
L’abbondante merenda ha finalmente calmato gli animi e pure gli stomachi.Quando si ragiona di pancia non si arriva mai a miti consigli.
Visto che il sole ha scaldato l’aria per tutto il giorno si è pensato nel procedere con le docce onde passare una serata serena, rilassata e minimamente profumata. Domani ci aspetta l’escursione al Rifugio Città di Fiume. Confidiamo nella clemenza del meteo.
Qui davvero tutto bene a voi Spinea.
Il dispacciatore di campo.