Contea degli Hobbits
Collina Tuc.
Terra al di qua del fiume Plavis.
Provincia de Belun.
Giovedi’ 04 luglio 2013
Dispaccio numero cinque.
Al richiamo sonoro del pulcino pio diffuso da Radio-attiva ( che possiamo ormai dire Radioattiva), il sipario delle nostre palpebre si aprivano lentamente ma simultaneamente ad una giornata bellissima, velata leggermente da qualche nuvoletta che sembrava essere essere stata pennellata nel cielo da un buon paesaggista.
Il programma che ci aspettava era tosto. Dopo aver scoperto i nostri talenti, così come erano stati riconosciuti dai nani e Gandalf a Bilbo Beggins, ora si trattava di metterli a servizio degli amici.
La scenetta degli animatori ci ha raccontato di Bilbo che, da buon scassinatore, entra da un tunnel segreto della montagna fino al tesoro dove vigilava il drago Smaug e grazie all’anello magico che lo rendeva invisibile riesce a rubare un vaso d’oro a riprova per gli altri che aveva raggiunto il tesoro.
Bilbo aveva intessuto anche un dialogo con Smaug il quale lo percepiva nell’odore ( un odore di umanita’ molto simile a quello che si percepisce entrando al mattino specialmente nelle stanze dei maschietti) ma non riusciva a vederlo. Per Bilbo però era stata l’occasione per individuare il punto debole del drago tra un’ infinita’ di difese corazzate. Tutte le strutture, anche quelle più potenti, hanno un punto debole. Sono come dei colossi dai piedi di argilla.
Ieri nella preghiera del mattino abbiamo letto la prima parte della parabola dei talenti, oggi abbiamo letto la seconda parte dove i talenti devono essere trafficati e soprattutto messi a servizio degli altri.
Da qui e’ partita la faticosa attività.
Noi purtroppo siamo tutti condizionati da X factor dove si fanno emergere i talenti per il successo personale e ci è difficile capire come possano essere messi al servizio degli amici, magari gratuitamente.
Lo schema X factor e’ difficile da debellare.
Per esempio, se io so giocare bene a calcio non è necessario che debba giocare solo per vincere, lo posso fare anche solo per divertirmi con gli amici e magari renderli felici se anche loro, un po’ più impediti col pallone, riescono a fare un goal.
Ha fatto bene Alessia a dividerci in coppie dove ognuno doveva insegnare all’altro quello che meglio sapeva fare. Questo significa trafficare i propri talenti! A cosa interessasse a Matilde imparare da Samuele a palleggiare ancora non lo so, ma che ce frega… Tanto vale il principio.
Questo atteggiamento che ci viene suggerito da Gesù e ribadito anche da San Paolo quando scrive alla comunità dei cristiani di Roma diventa il segreto per colpire al cuore un drago ferocissimo che può chiamarsi Smaug o che noi possiamo rinominare SMOG, colui che ci fa respirare aria tossica.
Cosa può servire a Smaug tenersi stretto tutto il tesoro dei nani se poi si ritrova senza uno straccio di amico.
Alla fine delle attività il don ci ha fatto riflettere sulla parabola dei talenti e abbiamo convenuto assieme che noi abbiamo ricevuto i nostri talenti nel giorno del battesimo. È possiamo già investirli anche se siamo ancora piccoli.
Abbiamo pur sempre anche noi almeno i cinque sensi: guardare, sentire, odorare, gustare, udire. Attraverso questi sensi possiamo investire l’amore che Gesù ha messo dentro di noi. Possiamo vedere chi ha bisogno di noi, possiamo dire parole buone, possiamo ascoltare soltanto, possiamo annusare e distinguere dove si respira Smog o dove si odora profumo, infine allenarci al buon gusto delle cose…..
Poi, docce….
Ahimè. Vi giuro nessuno aveva sudato, nessuno era sporco, tutti profumavano…. Pur di non lavarsi.
Certi bambini avevano la polvere che ormai orbitava attorno a loro tanto si era creato un legame magnetico.
Oggi gli hobbits che vedono nelle loro terre sempre belli orizzonti sono stati inviati in perlustrazione in una valle stagna e hanno disceso il fiume su dei barili per sfuggire al controllo degli elfi silvani. Hanno fatto il percorso assieme a degli hobbits che nella serata avrebbero raggiunto la Contea di Spinea.
In quella valle pioveva, qui invece un sole bellissimo.
Lo staff cucina ha dilettato le nostre papille gustative con fusilli allo squalo tonnato e spezzatino di drago, per le verdure hanno offerto ortaggi della Contea e di casa Tuc.
Abbiamo concluso la cena verso le 21.00. Il giorno volgeva al desio.
Ma la notte era ancora lunga….
Infatti riprendeva frenetica la “movida”, si, nel senso che corrono sempre, non si fermano mai.
Qui Terra al di la’ del fiume Plavis.
A voi, buona notte.
Il di – spacciatore di campo.