Contea degli Hobbits
Collina Tuc.
Terra al di qua del fiume Plavis.
Provincia de Belun.
Venerdi 05 luglio 2013
Dispaccio numero sei e ultimo.
Impressione generale: hobbits e nani stanno finendo le batterie.
Dopo la colazione, in attesa dell’inizio delle attività traccheggiavano con una lentezza proverbiale. A parte alcuni, i soliti, il cui primo pensiero della giornata è ai palloni sul campo di calcio. Poi, solo poi, al Signore, alla mamma, al papà, ai fratellini rimasti a casa.
Il meteo continua ad esserci davvero favorevole. Anche questa mattina il sole riscalda e soprattutto asciuga…. .
Ma veniamo alla storia che come ogni giorno ci viene raccontata dagli animatori mediante teatralizzazione.
Bilbo prende finalmente l’iniziativa per scongiurare uno scontro tra i nani, Bard e gli elfi. Bard con una freccia aveva colpito Smaug nel suo punto debole annientandolo, ma solo dopo che il drago aveva distrutto la sua città. Ovviamente voleva essere risarcito dai nani, i quali non ne volevano sapere.
Bilbo recupera di nascosto dal tesoro dei nani l’arkengemma, una pietra preziosissima, e la porta a Bard di nascosto dai nani stessi. In altre parole Bilbo non si fa scrupolo di violare tutti i patti pur di garantire la pace tra nani Bard ed elfi, meritandosi la lode di Gandalf che gli dice: ” Come al solito, sei più in gamba di quanto si possa immaginare”.
A questo punto Bard offre a Thorin, capo dei nani, l’arkengemma in cambio di quello che gli era dovuto per aver aiutato i nani e subito relativi danni da Smaug.
Thorin decide di dare a Bard la quattordicesima parte del tesoro in cambio della pietra preziosa, esattamente la parte spettante a Bilbo come da contratto. Stanno ancora discutendo quando arrivano minacciosi Orchi e Lupi Mannari e scoppia la battaglia dei cinque eserciti, orchi e mannari contro elfi, uomini e nani. Decisivo per la vittoria dei secondi sarà l’intervento delle aquile e di Beorn trasformatosi per l ‘occorrenza in orso. Thorin muore e viene sepolto con l’arkengemma.
Finalmente Bilbo può tornare a casa. E quindi anche noi.
In questa settimana siamo stati tutti dei piccoli “Bilbo”.
Nel pomeriggio abbiamo celebrato una liturgia penitenziale che si è conclusa con la Santa Messa finale del campo.
Abbiamo confessato la nostra lode a Dio per averci fatto vivere assieme questa avventura, ci siamo chiesti perdono a vicenda per quello che può aver reso faticoso lo stare assieme, abbiamo ricomposto la pace tra di noi. Alla fine abbiamo messo tutto nelle mani del Signore durante la Santa Messa affinché sia lui a trasformare il Campo in guadagno per tutti noi.
Abbiamo ringraziato gli hobbits che abitano nelle terre con bellissimi orizzonti della loro presenza e manco a dirlo…. sono partiti pianti e lacrime.
Sempre nel pomeriggio è iniziato anche il riordino delle stanze e la ricomposizione ( il termine e’ tecnicamente voluto) delle valigie. È qui ci siamo accorti dei sortilegi malefici lanciati da Smaug prima di morire trafitto: le valigie non si chiudono più, risultano calzini in più, delle mutande senza proprietario non ne parliamo. Si potrebbe fare il mercatino delle cose smarrite.
Alle 17.00, dopo che si era sparsa la voce che domani saremo partiti, il cielo si è messo a piangere ma non sappiamo se di gioia o per tristezza.
Domani raggiungeremo un luogo bellissimo dove riceveremo la maglietta del campo, l’anello magico da usare nelle difficoltà e saremo nominati “hobbit” con il titolo della Contea di Spinea. Una vera e propri investitura come si faceva per i Cavalieri. Poi ritorneremo nella Contea da dove eravamo partiti per “un viaggio inaspettato.”
Ah, attenti, preparatevi:
Non saremo più quelli di prima!
Il di – spacciatore di campo.