Contea degli Hobbits
Collina Tuc.
Campo Quarto.
Terra al di la’ del fiume Plavis.
Provincia de Belun.
Mercoledi ‘ 10 luglio 2013
Dispaccio numero quattro.
Come prima cosa vi racconto di ieri sera.
Il don ci ha chiamato per la preghiera alle 22.00. Prestino rispetto al solito. Ma era pur vero che dopo un’uscita generalmente si è stanchi.
Invece…. Invece era un’escamotage trovato dagli animatori per poi svegliarci puntualmente a mezzanotte per un gioco notturno molto tranquillo: “Dracula”.
Siamo ritornati sui nostri letti, a distendere le stanche membra, non prima dell’una e un quarto.
Questa mattina sulla porta del refettorio i gestori hanno affisso un cartello con scritto: ” Chiuso per ferie!” Abbiamo il lieve sospetto che sia una ripicca per la confusione di questa notte.
Passiamo al motto e alla puntata di oggi della nostra storia.
“In realtà Bilbo era abile in molte cose”.
Tutti siamo abili in molte cose, bisogna metterci alla prova.
Vi racconto la parte messa in scena dagli animatori.
Bilbo e i nani lasciano Bosco Atro e devono passare un torrente incantato nel quale guai cadere dentro altrimenti si prende sonno. Manco a dirlo Bombur ci cade dentro e diventa un peso per tutti. Anche perché arrivano dei grossi ragni che imprigionano i nani nelle loro ragnatele e Bilbo resosi invisibile grazie all’anello riesce con le sue tecniche a liberarli da una fine orribile. Questa volta attraverso un lancio di sassi che sembrava guidato dal laser.
Ma una volta liberati i nani si accorgono che manca Thorin perché rapito dagli elfi silvani. Elfi silvani che poi catturano anche i nani. Ed ecco che Bilbo ne escogita un’altra delle sue. Grazie alla sua invisibilità riesce a rubare le chiavi delle celle dove erano prigionieri i nani, li mette dentro a dei barili vuoti e li rotola in un fiume che li porterà al sicuro dove poi verranno recuperati. Bilbo segue la comitiva dei barili seduto sopra uno di essi, tanto era invisibile.
Ma a quale intuizione e a quali attività ci ha portato l’ispirarci alla storia.
Siamo andati alla ricerca delle qualità che la società in genere riscontra in noi bambini o gli interessa che noi abbiamo. A scuola ne vogliono alcune, quando facciamo sport ne esigono altre, in parrocchia altre ancora, la pubblicità decide lei cosa dobbiamo essere.
Ma perché non ci chiedono cosa ne pensiamo noi di noi stessi?
A volte ci sembra di dover combattere contro dei ragni che ci imprigionano nelle loro tele e alla fine poi ci “pappano”. Oppure di cadere in ruscelli dove, una volta dentro, assumiamo un atteggiamento di vita soporifero.
Qui ad osservare la natura si imparano tante cose e i ragni qui non mancano.
Dopo aver analizzato cosa dicono in giro di noi, abbiamo deciso di dirci gli uni altri cosa pensiamo,almeno così abbiamo un riscontro più disinteressato. Forse…
Ora passo al bollettino medico.
. Qui al campo l’addetto della staff agli interventi sanitari è carico di lavoro. È vero che forse i bambini non sono più abituati a saltare fossi, arrampicarsi sugli alberi, mantenere l’equilibrio, correre su terreni poco uniformi e quindi assistiamo a qualche bel capitombolo.Certe gambe sembrano ormai carte geografiche, ma è vero anche che ci si reca dal nostro dottor House per cose banali. Comunque le cure palliative sembrano, come sempre, essere le più efficaci.
Abbiamo catalogato una serie innumerevole di tipologie di mal di pancia. Nemmeno nei dizionari medici esistono.
Ne elenco alcuni:
– mal di pancia da astinenza dalla mamma,
– mal di pancia da amici che ti “tradiscono”,
– mal di pancia per attirare l’attenzione,
– mal di pancia da corvée,
– mal di pancia da cibo che non piace,
– mal di pancia da virus dei telefoni mobili (specie se chiama la mamma),
– mal di pancia da salita che passa subito con la discesa.
Tanti altri ve li risparmiamo.
Ma non preoccupatevi, “tutto passa”, diceva un grande filosofo Eraclito.
E portava questo esempio: se uno scende nell’acqua di un ruscello per lavarsi non si potrà mai lavare un’altra volta con la stessa acqua.
Per fortuna….
Buona notte.
Il di – spacciatore della Contea.