Contea degli Hobbits
Collina Tuc.
Campo MedioPrimo
Terra al di qua e di la’ del fiume Plavis.
Provincia de Belun.
Mercoledi’ 24 luglio MMXIII
Dispaccio numero quattro.
“In realtà Bilbo era abile in molte cose”.
Tutti siamo abili in molte cose, bisogna pero’ metterci alla prova per scoprirlo.
Ieri sera, per esempio, abbiamo vissuto una serata alla ” Ciao Darwin” e molti si sono rivelati ottimi cantanti. Altri invece sono riusciti a scimmiottare perfettamente tutte le modalità con le quali i partecipanti al programma danno il meglio di se’….
Ora vi racconto il seguito della storia messa in scena dagli animatori.
I ragazzi aspettano con ansia le puntate della storia e sembrano particolarmente entusiasti degli improvvisati attori, riveriti quasi fossero delle stars cinematografiche. Le prae – adolescens, prossime teenagers, in questo poi sono specialmente sensibili….
Bilbo e i nani lasciano Boscoatro e devono passare un torrente incantato nel quale guai cadere dentro perche’ si prende sonno. Manco a dirlo Bombur ci cade dentro e diventa un peso per tutti ( anche perche’ pesava di suo). Ora e’ il turno dei grossi ragni che imprigionano i nani nelle loro ragnatele e Bilbo, resosi invisibile grazie all’anello, riesce con le sue tecniche a liberarli da una fine orribile. Questa volta attraverso un lancio di sassi che sembrava guidato dal laser.
Ma una volta liberati i nani si accorgono che manca Thorin perché rapito dagli elfi silvani. Elfi silvani che poi catturano anche i nani. Ed ecco che Bilbo ne escogita un’altra delle sue. Grazie alla sua invisibilità riesce a rubare le chiavi delle celle ( scassinatore era….) dove erano prigionieri i nani, li mette dentro a dei barili vuoti e li rotola in un fiume che li porterà al sicuro dove poi verranno recuperati. Bilbo segue la comitiva dei barili seduto sopra uno di essi. Per forza… era invisibile.
Ma a quale intuizione e a quali attività ci ha portato l’ispirarci alla storia?
Siamo andati alla ricerca delle qualità che la società in genere riscontra in noi ragazzi o gli interessa che noi abbiamo. A scuola ne vogliono alcune, quando facciamo sport ne esigono altre, in parrocchia altre ancora, i genitori cambiano idea ogni giorno, la pubblicità decide lei cosa dobbiamo essere.
Ma perché non ci chiedono cosa ne pensiamo noi di noi stessi?
A volte ci sembra di dover combattere contro dei ragni che ci imprigionano nelle loro ragnatele e alla fine poi ci “pappano”. Oppure di cadere in ruscelli dove, una volta dentro, assumiamo un atteggiamento di vita soporifero.
Qui ad osservare la natura si imparano tante cose e i ragni non mancano, basta lasciare le tende aperte verso sera e te li trovi ogni dove.
Dopo aver analizzato cosa dicono in giro di noi, abbiamo deciso di dirci gli uni altri cosa pensiamo di noi stessi,almeno così abbiamo un riscontro più disinteressato.
Gli altri vedono in noi delle cose che noi da soli nemmeno rimanendo per un giorno davanti allo specchio riusciamo solo a scorgere. Ma non è stata una cosa facile. A volte qualcuno non riesce a vedere niente negli altri e quindi spara quello che gli viene in mente, altri invece hanno paura che si riconosca loro una cosa positiva. Poi se ti accorgi di avere talenti e non li sfrutti ti possono venire i rimorsi…
Nota redazionale.
Ai lettori affezionati non sarà sfuggito che ogni tanto faccio copia/incolla con i dispacci dei campi precedenti. Abbiate pietà per un povero di-spacciatore che sta relazionando il terzo campo e ne ha altri due in programma. Ormai sto esaurendo tutto e non solo le idee…
Per fortuna i nostri prae – adolescens di prima media alla fin fine sono simpatici e non ti lasciano certamente il tempo di annoiarti.
Nel pomeriggio il cielo si è fatto plumbeo e brontolone. Un temporale si annunciava rumoreggiando… e tanti tuono’ che piovve. Pioggia risultata provvidenziale per coloro che hanno partecipato alla Santa Messa: dalla piattaforma non arrivavano i soliti rumori.
In una delle pause tra una attività e l’altra ci siamo cimentati a disfide a braccia di ferro con il risultato di scoprire di quanti spinaci abbiamo ancora bisogno di mangiare. Sono trovate del don che ogni tanto se ne esce con una delle sue: a volte con un coltellaccio e incide il legno oppure fa il tiro a segno con la carabina sparando sui bussolotti… A braccio di ferro e’ ancora imbattuto, spara, gira con un coltellaccio… Che siano messaggi subliminali?
Noi per l’intanto cerchiamo di stare il più buonini possibile…
Hic manebimus optime!
Speriamo anche voi.
Il di – spacciatore della Contea.
Inviato da iPadi