08. Luglio 2014 · Commenti disabilitati su Dispaccio n. 2 Campo Quarta Elementare · Categorie:Senza categoria

” Il grande leone” – Il dono di un amore fantastico.

Ieri sera, nonostante la bella giornata, il freddo si faceva sentire. La serata quindi è stata vissuta all’interno, nel salone. Un po’ strettini visto il nostro numero ma gli animatori non si spaventano certo per questo. E il divertimento non è mancato.

Verso le 23 abbiamo concluso con una preghiera e abbiamo raggiunto le nostre amate brande, chi in casa e chi ” ha orecchi per intendere…” in tenda. La notte è passata indolore ma all’alba già qualcuno era sveglio. Probabilmente l’emozione indotta in noi dalla prima notte fuori casa, insieme agli amici e in tenda per alcuni. Gli animatori hanno già individuato gli opportuni accorgimenti per evitare risvegli troppo repentini. La sveglia è stata comunque data dalla nostra radio di Campo, come da programma alle 8.00 in punto,  radio dal nome curioso: ” Radio Attiva” comunemente detta “Radioattiva”.

Concluse le abluzioni di rito, dopo la colazione, ogni gruppo ha svolto i servizi assegnati. Poi prove tecniche di evacuazione in caso di eventi non in programma.

Praticamente è stato un gioco, ma di grande utilità.

Finite le prove la giornata vera e propria è iniziata con la preghiera in piattaforma.

Al centro della piattaforma c’era un vangelo aperto e il don ci ha raccontato la parabola del seminatore quella in cui Gesù ci spiega i livelli di ascolto che noi siamo soliti avere nella nostra vita, livelli di ascolto di Lui e degli altri.

Anche la nostra storia ci porta in questo senso. I “castori”, depositari della storia di Narnia, si fanno “profeti” nei confronti dei quattro fratelli annunciando il ritorno di Aslan e il loro destino a diventare dei re e delle regine. Narnia non può restare in balia della Regina Bianca che con le sue magie agghiaccianti rende il regno un eterno inverno di morte.

Subito dopo sono partiti tutta una serie di giochi che altro non servivano che a spiegarci nei dettagli la parabola del seminatore che a sua volta è una catechesi sull’ascolto della Parola di Dio che celebriamo nella liturgia della Parola durante la Santa Messa.

Un modo di fare ” catechismo” giocando. Anche ieri abbiamo preparato la santa Messa giocando con i nostri genitori. Che cose strane succedono qui… impensabili!

Alla fine abbiamo scoperto che quando qualcuno ci parla noi i discorsi li percepiamo in tre modi o passaggi successivi:

– Entrano dall’orecchio ed escono dalle bocca senza passare per il cervello: sono le tipiche chiacchiere da “comari”. Si parte parlando di un insetto e con il passa parola diventa un elefante.

– Entrano dall’orecchio, passano attraverso il cervello, li elaboriamo, ed escono trasformati dalla nostra interpretazione.

– Entrano dall’orecchio, passano attraverso il cervello, scendono nel cuore. E qui vengono accolte, ancor prima delle parole,le persone.

La giornata a livello meteo promette bene ma ci arrivano informazioni di pioggia in arrivo. Dal meteo? Macché. Basta osservare l’agitarsi frenetico degli insetti che qui non mancano e si capisce subito. Basterebbe anche guardare solo il cielo: nubi a pecorelle pioggia a catinelle! Infatti alle 17.00 in punto: il cielo piange e noi a farci la doccia.

Ora Non  ci resta che pregare.  Alle 18.30 tutti a messa

Nella celebrazione della Santa Messa gli animatori ci hanno portato la loro esperienza sulle occasioni in cui hanno riscritto con la loro vita la Parola del Signore accolta nel cuore. Bello e commovente. Alla comunione i ragazzi si sono messi in fila un gruppo alla volta. Davanti l’animatore dietro i ragazzi con gli occhi chiusi e le mani sulle spalle dell’animatore e via via. Gli occhi venivano aperti solo al momento di ricevere il pane spezzato nelle mani. Abbiamo così rivissuto l’esperienza dei due discepoli di Emmaus che hanno riconosciuto Gesù nello spezzare il pane.

Quindi cena.

Il cielo è scuro e minaccioso. Rumoreggia ma non piove. Domani prevedono pioggia tutto il giorno… Vabbe’ pazienza!

Abbiamo percepito dei rumore che ci dicono che a Spinea “piove in orizzontale…” (Sic!).

Sono le 20.30,tutto va bene.

A voi…. Auguri!

Il dispacciatore di campo.

06. Luglio 2014 · Commenti disabilitati su La Campana 6 Luglio 2014 · Categorie:Senza categoria

Scarica qui la Campana 6 Luglio 2014

06. Luglio 2014 · Commenti disabilitati su Dispaccio n. 1 Campo Quarta Elementare · Categorie:Senza categoria

” Il grande leone” – Il dono di un amore fantastico.

Già sabato mattina è arrivata qui a Pian di Coltura un gruppo musicale con tanto di chitarre,   basso, bonghi, tastiere, microfoni, mixer, casse per diffusione suono/voce e un armadio. Ci si chiedeva se qui, magari in piccolo, non fosse stato organizzato un concerto come di solito si fa ogni anno a Plan de Corones (Kronplatz).

Niente di tutto questo. Era soltanto il gruppo educatori e animatori del Campo Scuola di Quarta Elementare. Infatti quello che non mi quadrava era l’armadio. Il salone grande  è stato comunque destinato ad auditorium e tutta la strumentazione e’ stata approntata all’uso.

Oggi domenica, verso le 9,30/10.00 dalla pianura veneziana hanno risalito la sinistra Piave ben 63 ragazzi e ragazze di quarta elementare accompagnati dai loro genitori, fratellini nonni, animali domestici. Meta ovviamente qui, Pian di Coltura. Un’amena località montana appollaiata sul costone nord del monte Pianezze dove da destra (est) scende la Piave e a nord svettano verso il cielo una catena ininterrotta di monti detta Vette Feltrine. Alla fine il parcheggio era talmente pieno di automobili che i nativi chiedevano se per caso ci fosse un concerto.

Una casa, un rifugio, una tendopoli, un gazebo, un campo da calcio, un campo di pallavolo/basket e una piattaforma per incontri attende imperterrita di accogliere fanciulli e ragazzi. E’ la struttura delle parrocchie di Spinea – Santa Bertilla pensata per le attività estive di accompagnamento nel cammino di iniziazione cristiana dei fanciulli e dei ragazzi. L’attività prevede settimane molto intense di attività, giochi, avventure, vita comunitaria, una storia per coreografia e un tema catechetico.

Quest’anno la storia  è quella delle Cronache di Narnia e la catechesi sull’Eucarestia. Oggi, domenica, che è il giorno che il Signore si è riservato per regalarlo alle nostre famiglie, è stato vissuto come una grande agape fraterna con al centro la celebrazione della Santa Messa, come una famiglia di famiglie. Santa Messa preparata attraverso un gioco dalla famiglie stesse dei ragazzi del campo. Il pranzo come sempre è stato garantito dall’equipe di cucina  che annovera tra le sue fila due cuochi provetti e dalla task force detta della “poenta e ossetti”.  A proposito: un grazie ai genitori che, dopo aver pranzato, hanno provveduto a sistemare e pulire tutto sotto il gazebo alleviando il lavoro dei gestori.

La Messa è stata davvero speciale. Come minimo si può dire “messa cantata”.

Di bello credo sia giusto segnalare come all’offertorio si sia voluto coinvolgere i ragazzi nel donare al Signore “i loro cinque pani e due pesci” per poi cantare e ballare il bans “Tu sei prezioso per me”.

L’armadio? Già l’armadio. Dopo la messa i ragazzi sono entrati attraverso l’armadio nel Regno di Narnia e per prima cosa hanno incontrato il fauno  Tumnus che li ha invitati a casa sua per un the.  I genitori invece sono tornati a casa loro. E sul campo è scesa la tranquillità. Anche i ragazzi sono usciti dalla staccionata che delimita il campo per raggiungere, appunto,  la casetta di Tumnus.

E qui tutto inizio’.

Questa sera cena al ristorante da Tumnus con zuppa di Narnia condita da  crostini, frittatina alla Bianca Regina, contorno di verdure fresche. Il tutto rigorosamente al lume di lampione.

Chi vi scrive è stato incaricato di dispacciarvi ogni sera il succedersi dei fatti e quindi catalogato con la dicitura “dispacciatore di campo”.

Spero di piacervi nel mio scrivere e se così non fosse, credetemi, non lo faccio apposta.

Sono le 20.00 e tutto va bene. A voi Spinea.

04. Luglio 2014 · Commenti disabilitati su Dispaccio n. 6 Campo Terza Elementare · Categorie:Senza categoria

” Il grande leone” – Il dono di un amore fantastico.

Anche ieri sera il tempo ci ha permesso di giocare all’esterno. Solo che ad un certo punto un venticello freddo ha iniziato a pungere e allora ci siamo rifugiati in gazebo per concludere la nostra giornata con canti e preghiere. E ovviamente la buona notte.

Al mattino sole splendente. E qui si apprezza moltissimo il sole specie al mattino. Stare all’ombra o stare al sole non è assolutamente la stessa cosa. Anzi. Spesso ci ritroviamo a fare come le lucertole: ci esponiamo al sole semplicemente per riscaldarci. Nella notte i gestori hanno preparato uno scherzo ad un animatore. Hanno rivolto all’insù la campana che scandisce gli orari delle nostre attività  riempendola d’acqua e quando è andato a suonarla ha subito quello che viene conosciuto classicamente come un gavettone. Noi lo definiamo anche il “battesimo” del Campo Scuola.

Ma una “tragedia” incombeva sul campo. Era sparito Giuseppe. Voi vi chiederete: ” chi?” Un gestore? No! Un ragazzo? Macché! Un animatore? Maddai! La pecora? Sii!

Che sia stato un lupo? Ci sarebbero i resti. Una volpe? No. Giuseppe scalcia e l’avrebbe allontanata. Mmmm…. . Cosa ci sarà a pranzo oggi ? Non lo vogliamo nemmeno pensare.

Vuoi vedere che ci tocca andare alla ricerca della “pecorella smarrita”,

Bastava aspettare la nuova puntata della nostra storia e si capiva tutto. Edmund doveva decidere se stare dalla parte della strega che agghiaccia o di Aslan e dei suoi fratelli per vincere la grande battaglia che avrebbe restituito Narnia alla libertà.

Ma non si poteva fare anche senza di lui?

Certe battaglie si vincono solo se ci sono tutti.

Vale la pena fare di tutto per tornare ad essere una sola cosa. Poi si può affrontare qualunque impresa. Una “battaglia” dove l’unica preoccupazione sarà fare il bene. E’ l’unico modo per sconfiggere il male. Se nel buio si accende una luce, il buio scompare. Non esiste il buio,  e’ solo mancanza di luce. Non esiste il freddo, e’ solo mancanza di calore. Non esiste il male, è solo mancanza di amore.

Tutte queste cose il don ha tentato di spiegarcele durante la messa conclusiva del campo consegnandoci un matitone che aveva realizzato per ognuno di noi nelle segrete della casa. Eco perché ogni tanto riemergeva impolverato!

Un legnetto secco serve a ben poco. Ma se inserisci un’anima ( mina colorata) diventa una matita con cui scrivere la tua personale avventura che  contribuira’ a colorare la storia. E noi siamo come una matita che disegnerà il futuro della nostra storia.

Si, si….. lo abbiamo trovato Giuseppe grazie all’Operazione The lost sheep. Era stato tutto architettato per farci fare il gioco della ricerca della pecorella smarrita. Giusto giusto come quella della parabola di cui ci ha raccontato Gesù. Infatti nel pomeriggio il don ci ha raccontato la parabola della pecorella smarrita. Ma sembrava tutta un’altra storia perché sapevamo come era fatta una pecora, più o meno quanto pesa e scalcia, quanto forte bela e soprattutto quanto è difficile scovarla nascosta dentro ad un bosco. Insomma si capiva tutto molto meglio. Anche cosa significa quando ci dicono che siamo una “pecora nera”. Vi chiederete cosa c’entra la pecora nera. Niente, ma mi è venuta in mente. Voi lo sapevate che le pecore riconoscono la voce del loro pastore e seguono solo quella voce? Se un gregge di cento pecore si disperdesse in mezzo ad altre mille pecore, al richiamo del pastore solo loro cento lo seguirebbero?

La prossima volta che passerà un gregge per Spinea chiederemo ai nostri genitori ci comperarci un agnellino…. ( scherzetto!).

Il campo volge al suo desio e noi ci sentiamo un po’ tristi. In verità siamo anche molto stanchi. Cari genitori domani quando torniamo rassegnatevi: dormiremo per un giorno intero. Ah, un consiglio: se non vi funziona la lavatrice sarete nei guai!

Qui tutto strabene, fra poco  torneo di calcio, cena,  seratona finale  e falò che è stato preparato da un vigile del fuoco che fa parte del gruppo dei gestori.

A voi Spinea.

Il dispacciatore di Campo.

 

03. Luglio 2014 · Commenti disabilitati su Dispaccio n. 5 Campo Terza Elementare · Categorie:Senza categoria

” Il grande leone” – Il dono di un amore fantastico.

Lo dicevano le previsioni, ma non ne avevamo mai avuto dubbio, ieri sera ci ha raggiunto la pioggia. E nel bel mezzo del gioco.  Ci siamo riparati sotto il gazebo e li abbiamo concluso la giornata con giochi e la preghiera conclusiva della giornata.
In compenso questa mattina, all’apertura dei balconi, il sole accecava e non si vedeva una nube in cielo.  Se il buon giorno si vede dal mattino….
Eravamo comunque un po’ in confusione dopo il risveglio tanto che a colazione una bambina è uscita dicendo: ” uh, che buona marmellata appena munta!”
Cosa strana. Questa mattina e’ apparsa al campo una pecora. Non vi dico la nostra reazione. Una pecorella, mah? Quale segreto progetto ci sta sotto? Per l’intanto abbiamo anche il problema di darle un nome.
Alla preghiera iniziale del giorno al centro del quadrato ci siamo trovati una candela accesa e il don ci ha raccontato di quella volta che i discepoli hanno chiesto a Gesù che insegnasse loro a pregare.
Quando si prega si dovrebbe anzitutto chiedere l’aiuto dello Spirito Santo perché solo lui può suggerirci cosa chiedere e per chi pregare.
Per esempio pregare per gli altri è un gesto di amore grandissimo che porta sempre buoni frutti.
Protagonisti della giornata saranno i personaggi di Lucy e Susan che con Aslan, tornato alla vita,  vanno a soffiare su tutti quelli che erano stati “agghiacciati” dalla strega per riportarli alla vita e alla libertà.
Assomiglia tantissimo a quel gesto che compie Dio quando trasmette la vita all’uomo nel racconto della creazione. Per gli antichi il respiro era “la vita stessa”.
Beh, anche per noi. È pericoloso dimenticarsi di respirare.
Collegando le due cose e se davvero due più due fa quattro, allora la preghiera che facciamo per gli altri è donare vita, speranza, felicità. Quando prego amo Dio e i miei amici. Però, non ci avevamo mai pensato. Anche perché il Signore non può far finta di essere sordo a certe cose che gli chiediamo. È pur sempre un papà per tutti noi. Anche Gesù lo chiamava così nel Padre Nostro.
E la pecorella? Pascola!
Non si lascia avvicinare. E’ sospettosa. Ha ragione…. Potrebbe fare anche una brutta fine. Gli abbiamo dato nome Giuseppe. Non so se le piace visto che è una femmina. Infatti quando gli chiediamo se gli piace il nome dice: ” Be .. Beee…” ( non tanto … ndr). Nel pomeriggio abbiamo sperimentato una roba strana che si chiama “deserto”. Si deve star da soli, in silenzio, pensare, scrivere i pensieri che ti vengono in mente, riflettere. Tutte cose che non facciamo mai. Noi purtroppo siamo “tarati” su tempi molto ristretti in queste cose, se spingiamo troppo rischiamo di fondere.
La cena è stata anticipata di mezz’ora per avere più tempo per giocare questa sera.
La serata è meravigliosa.
E la pecorella … bela. Se continua così anche questa notte ci toccherà fare la veglia alle stelle.
Qui tutto bene, a voi Spinea.

Il dispacciatore di campo.

02. Luglio 2014 · Commenti disabilitati su Dispaccio n. 4 Campo Terza Elementare · Categorie:Senza categoria

” Il grande leone” – Il dono di un amore fantastico.

Ieri sera finalmente grande gioco. Lo abbiamo iniziato quando ormai era buio e con l’ausilio delle torce elettriche. Era una cosa che aspettavamo con ansia. Cosa c’è di più bello a correre di notte con le torce accese. Poi in verità alla preghiera finale ogni dieci secondi ne cadeva una per terra, Il sonno incombeva, la presa si allentava, la torcia scivolava quasi fosse insaponata e punfette!

Finita la preghiera gli animatori ci hanno accompagnato a letto dovendo sopportare tutte le nostre piccole giustificabili intemperanze incalzate da domande come: ti sei lavato i denti, perché hai messo i sassi nel sacco a pelo, cosa ti serve il bastone di notte….. finché  Morfeo non ci colse.

Questa mattina siamo ripartiti alla grande quasi non avessimo nessun postuma fatica per l’uscita di ieri. Il tema di ieri era la con – divisione, significato al centro della piattaforma da cinque pani (quelli offerti dal fanciullo a Gesù assieme a due pesci) , oggi  al centro abbiamo trovato un pane spezzato. Ad ascoltare bene il brano del vangelo di ieri c’era un passaggio in cui Gesù invitava i discepoli a “date voi (stessi) loro da mangiare”. Un invito a sacrificare la propria vita per il prossimo.

Quello che avrebbe fatto Lui poco dopo.

Le Cronache di Narnia ci hanno consegnato il Grande Leone Aslan che dona la sua vita per salvare i suoi amici e specialmente Edmund ( il traditore).  Gli animatori sono davvero bravi a recitare e ci dispiace sempre quando troncano la rappresentazione, rinviandoci alla prossima puntata. Ma chi dona la sua vita risorge! Il vero vincitore e’ chi sconfigge la morte non chi uccide o annienta gli altri.

Tanti giochi ci hanno fatto capire come è possibile avvenga tutto questo anche se ormai tutti lo pensano impossibile. Nel gioco abbiamo imparato soprattutto a darci una mano, a liberare coloro che erano prigionieri, a non pensare solo a vincere da soli, che vincere non è poi così fondamentale se lascia tristi gli altri, a imparare anche a perdere perché spesso è più che una vittoria. La “strega” delle Cronache di Narnia rappresenta molto bene le “stregate” che noi subiamo nella nostra vita e che ci rendono così freddi e agghiacciati. Infatti, un gioco in particolare ci ha accompagnato tutto il giorno. Improvvisamente partiva una parola d’ordine ( sweet time!) alla quale ci si doveva abbracciare, qualunque cosa si stesse facendo. Un abbraccio scalda tantissimo e libera la generosità. Per questo non c’è niente di peggio che rifiutare un abbraccio!

Verso sera il gruppo liturgia ha partecipato alla Santa Messa  e subito dopo cena. Ancora non piove ma minaccia. Speriamo che almeno domani sia migliore. Ma domani e un altro giorno, si vedrà.

Qui a Pian di Coltura tutto bene, a voi Spinea.

Il dispacciatore di campo.

01. Luglio 2014 · Commenti disabilitati su Dispaccio n. 3 Campo Terza Elementare · Categorie:Senza categoria

” Il grande leone” – Il dono di un amore fantastico.

Governo ladro! Cioè, volevo dire che anche ieri sera e’ piovuto  e quindi giochi in salone e niente grandi giochi. Comunque anche ieri sera verso le 22.30 già eravamo cotti a sufficienza.

Tanto che il risveglio e stato faticoso, molto faticoso. La melodia di risveglio di melodico aveva poco, quasi niente. Gli occhietti erano semichiusi e ci è voluto il richiamo del profumo del pane caldo per farli aprire del tutto. La preghiera prima della colazione infatti inneggiava così: “per questo pan e per ogni don noi ti lodiam Signor”

Alla preghiera di inizio giornata, al centro del cerchio,  ci siamo trovati  un cestino con cinque pani e poi ci è stato  raccontato l’episodio della moltiplicazione dei pani.

Il don ci ha spiegato che il Signore vuole insegnarci un’operazione tutta nuova: la divisione che moltiplica. Si chiama ” con – divisione”. Più con – dividi e più moltiplichi.

Gli educatori alla fine della preghiera ci hanno avvisato che oggi si andava in uscita e quindi bisognava attrezzarsi bene. il tempo non avrebbe dovuto disturbarci almeno fino a sera. Vera e propria speranza perché da valle stava risalendo la nebbia. Ma niente a che vedere con quella descritta dal Carducci:

La nebbia a gl’irti [4] colli

piovigginando sale [5],

e sotto il maestrale [6]

urla e biancheggia il mar;

Comunque per chi si muove in montagna non esiste brutto o cattivo tempo ma buono o cattivo equipaggiamento.

Partiti comunque. E’ vero che è stato sempre nuvoloso ma ciò ha prodotto due vantaggi: non ha mai piovuto e siamo stati protetti dal sole.

A pranzo ci siamo divorati due paninazzi ( uno alla mortadella e uno al prosciutto) e una mela. Sembravano essere caduti nel vuoto, dopo che li abbiamo mangiati, dalla fame che avevamo.

E finalmente è arrivato Babbo Natale. “Babbo Natale ? …”  Direte voi! Beh , leggetevi le Cronache di Narnia. Se arriva Babbo Natale a Narnia, dove è inverno sempre e mai Natale, allora significa che Aslan sta per tornare. Almeno così ci han detto i castori. Babbo Natale ci ha consegnato delle cose molto utili per proseguire la nostra avventura, compresa una spada enorme.

Pian piano ci siamo avviati verso casa e una volta arrivati: merenda, docce, cura dei piedi, in attesa di una corroborante cena. E’ proprio vero. Aver camminato insieme ci ha insegnato a con- dividere: cibo, acqua, fatica, sudore, vesciche ai piedi, peso dello zaino. Anche la fatica se con – divisa sembra meno pesante.

Anche questa l’abbiamo imparata. Quando facciamo qualcosa insieme, nel nome del Signore, egli ci mette del suo e il poco che abbiamo messo noi diventa molto per tutti. Succede così ogni volta che a messa celebriamo l’offertorio.

Della serata senza pioggia spero di parlarvene domani mattina.

Qui tutto va bene. Sono ormai le 19.00.

A voi Spinea.

Il dispacciatore di campo.

01. Luglio 2014 · Commenti disabilitati su Dispaccio n. 2 Campo Terza Elementare · Categorie:Senza categoria

” Il grande leone” – Il dono di un amore fantastico.

La serata ieri sera l’abbiamo vissuta in salone perché fuori pioveva a dirotto.
Ma ci siamo divertiti e stancati a sufficienza per vedere qualcuno crollare dal sonno sul posto durante la preghiera finale.
Vista la pioggia di ieri sera le premesse per l’indomani ci lasciavano preoccupati. Ed invece al nostro risveglio, guardando ad est, abbiamo capito subito che il sole accompagnato da sprazzi di sereno si stava impadronendo del cielo. Rimanevano ancora nubi consistenti ma non pioveva!
Dopo la pioggia viene il sereno, e nel cielo si forma l’arcobaleno.
Il risveglio e stato soft. Una dolce melodia ci invitava ad aprire gli occhi ( in verità una bambina l’ha definita un “sacco di musica”), inforcare le ciabatte, scendere in cortile e ancora in pigiama raggiungere la nostra colazione dopo averci ben bene stiracchiato come usano fare i gattini.
Dopo colazione sorpresa. Degli esperti del Gruppo Direttivo di Pian di Coltura sono venuti appositamente per farci fare le prove di evacuazione dalla casa. Praticamente un gioco. Ma i giochi non sono mai inutili. Sono allenamenti per la vita.
Alla preghiera il don ci ha letto la parabola di Gesù che parla del seminatore e del seme che cade nella strada, sui sassi , tra i rovi e nella terra buona. E noi attraverso una serie di giochi, propostici dai nostri bravi educatori e animatori, sulla parola e sull’ascolto abbiamo capito cosa voleva dirci.
Non so se avete capito? Abbiamo fatto “catechismo” giocando e divertendoci.
Non solo, le cose ci sono anche chiare: Gesu’ durante la Santa Messa e in particolare con il vangelo semina in noi delle “parole” che possono diventare “fatti” se ci mettiamo un po’ di attenzione e di amore.  Parole come: Servizio, Amore sincero, Perdono, Accoglienza, Comunione.
Il don ogni tanto sparisce scendendo nei sotterranei della casa color mattone. E poi riemerge tutto impolverato di segatura. Mah. Cosa starà facendo?
Alla merenda del pomeriggio i gestori ci hanno preparato una torta! E nessuno festeggiava  il compleanno. Abbiamo festeggiato il nostro primo campo. Speriamo di festeggiare assieme anche il secondo, terzo, quarto….
E poi ancora giochi, grande partita a calcio con schema fisso: tutti contro tutti,  docce (opportune), Santa Messa per il gruppo liturgia. Alla fine della messa il don ( a noi che non abbiamo ancora fatto la prima comunione) ha pensato di farci assaggiare il pane azzimo che viene consacrato e che chi ha fatto la prima comunione riceve nelle mani per poi cibarsene.
Così iniziamo a prepararci per la prima comunione che faremo l’anno prossimo.
In serata e’ arrivato anche Marco che per un piccolo inconveniente tecnico non era riuscito a raggiungerci ieri.
E infine cena.
Della serata vi parlerò domani.
Le nubi attraversano il cielo e non lasciano cadere niente.
Sono le 20.00 e tutto va bene. Qui Pian di Coltura a voi Spinea.

Il dispacciatore di campo.

01. Luglio 2014 · Commenti disabilitati su Dispaccio n. 1 Campo Terza Elementare · Categorie:Senza categoria

” Il grane leone” – Il dono di un amore fantastico.

Le famiglie con i loro pargoli hanno risalito le valli da Spinea fino a Lentiai arrivando fin dalle 9.30 del mattino. In breve tempo il gruppo di terza elementare ha preso corpo, accolti dagli animatori che li avevano preceduti. E nello stesso tempo sono stati formati i quattro gruppi operativi. Ma il gruppone poi, in un men che non si dica, si è diviso spontaneamente tra maschi e femmine: i maschi in campo da calcio e le femmine su quello di pallavolo. Non poteva essere diversamente.
Assieme ai fanciulli del campo sono arrivati anche i fratellini e le sorelline. Una in particolare, piccolina, ad un certo punto manifestava sintomi di sfinimento. E’  stata curata prontamente, come da prassi di pronto soccorso,  con un  pastiglia particolare: un panino alla mortadella.
La giornata denominata “dei genitori”  è davvero iniziata quando  in piattaforma una scenetta degli animatori dava a tutti i presenti l’incipit della storia che ci fornirà lo scenario della nostra settimana: ” Le cronache di Narnia”  La storia di un amore fantastico.
Proseguiva con il gioco della bandiera per gruppi, aggregati i genitori. Si doveva guadagnare la bandiera per poter rispondere a delle domande sulla storia della nostra comunità cristiana e sul suo vissuto. La sfida per i ragazzi avveniva in groppa ai genitori, per lo più papa’.
Mi permetto di farvi notare che quando i genitori giocano con i figli si realizza un evento davvero eccezionale. Il gioco è un “linguaggio” attraverso il quale si possono dire più cose che con le parole.
Quindi tutti a pranzo. I genitori in gazebo  e i fanciulli in sala pranzo. L’equipe specializzata in “poenta e costa” era arrivata, chi il giorno prima chi all’alba, affinché tutto fosse pronto. Sono veramente una task force.
Concluso il pranzo con tutta la calma del caso e precisamente verso le 15.30 abbiamo celebrato la Santa Messa nel salone denominato delle “colonne”. Il cielo minacciava pioggia. Davanti all’altare erano schierati, seduti per terra,  i 40 fanciulli e dietro genitori, fratellini, sorelline, nonni e nonne…
Il don all’omelia, se così vogliamo chiamarla, ci ha comunicato di aver assistito nella mattinata ad un “mezzo miracolo”: il trasformarsi di singole famiglie in un’unica famiglia (comunità), dove i genitori non solo si erano messi in gioco ma addirittura giocavano, pranzavano, partecipavano alla Santa Messa con i figli.
Finalmente i fanciulli accompagnati dai genitori, con armi e bagagli, hanno raggiunto le loro stanze e poi in sequenza dopo averli salutati si sono inoltrati come Lucy, attraverso l’armadio, nel mondo di Narnia. Ritorneremo fra una settimana.
Fra poco si va a cena. Della serata vi racconterò domani. Sono le 19.30 e tutto va bene.
Qui Pian di Coltura a voi Spinea.

Il dispacciatore di Campo.

22. Giugno 2014 · Commenti disabilitati su La Campana 22 Giugno 2014 · Categorie:Senza categoria

Scarica qui la Campana 22 Giugno 2014

Anche questa settimana per tutte le sere l’oratorio e’ aperto con molte iniziative per tutti. Vi aspettiamo

Parrocchia di S.M. Bertilla - Spinea

Parrocchia di S.M. Bertilla – Spinea