23. Luglio 2013 · Commenti disabilitati su Campo Medio Primo – Dispaccio 3 · Categorie:Senza categoria

Contea degli Hobbits
Collina Tuc.
Campo MedioPrimo
Terra al di qua e di la’ del fiume Plavis.
Provincia de Belun.
Martedi’ 23 luglio MMXIII
Dispaccio numero tre.

“Nell’aria c’era dappertutto un ronzio, un brusio, un fruscio”.
Il viaggio continua. Abbiamo raggiunto, dopo le varie peripezie di eri, il Bosco Atro, dove abita un omone che porta il nome di Beorn. Egli porta una folta barba nera e non sembra essere né cordiale né ospitale. Insomma un po’ tanto orso come riesce a trasformarsi all’occorrenza.
Gandalf lo conosce molto bene e grazie alla sua diplomazia riesce a far ospitare tutti nella casa di Beorn dove a servire gli ospiti sono dei pony e delle pecore.
Caratteristica del luogo sono le api si affaccendano ogni dove diffondendo il loro tipico brusio.
In verità un posto strano, con personaggi strani, ma tutto da osservare.
E infatti la nostra attività prevede un’uscita verso il lago di Centro Cadore e precisamente nella località archeologica e di risorgive di Lagole.
La sveglia è stata davvero mattutina e dopo la preghiera un pullman ci ha prelevato e portato in piazza a Tai di Cadore. Da li’ in piccoli gruppi ci siamo avviati per una stradina solo ciclabile e dopo circa due ore siamo arrivati alla meta. Non dopo aver tutto osservato quello che ci circondava.
Lagole è una zona di risorgiva, vi sbuca tutta l’acqua che scende dall’Antelao, che significa monte che sta davanti al lago.
L’acqua prima di tuffarsi nel lago forma delle pozze molto limpide tanto da poterci vedere il fondo e che sembrano invitarti ad un tuffo.
Pensate che qui anticamente venivano elfi, nani, hobbit, uomini a curare le loro ferite perché l’acqua pura nel suo percorso dal monte alla sorgente ha acquisisce sostanze ferrose che le hanno dato potere cicatrizzante e rigenerante.
Guarisce le ferite e rigenera.
Ma che strano…. mentre racconto di queste cose mi sembra di ripetere discorsi già sentiti. Forse gli animatori non ci hanno portato qui a caso!
Possiamo dire che oggi è stata una full immersion nella natura che per noi si è dispiegata come un libro dove poter leggere molte cose interessanti.
Ed immersione è stata anche quella che abbiamo fatto nella ” busa delle tose”, meglio sarebbe dire un tuffo a bomba ripetuto piu’ volte. I tuffi a bomba rendevano proprio l’effetto bomba, specie quando si lanciavano in coppia i pesi medio massimi. L’acqua era ovviamente freddina ma nessuno se ne e’ preoccupato, specialmente quelli che erano dotati di protezione naturale. Dopo l’immersione e i tuffi ripetuti erano ormai gia’ le 12,30. Boern rivelandosi più affabile dell’apparenza ci ha fatto portare dai suoi amici il pranzo composto da panini imbottiti e frutta.
Non ne abbiamo avanzato uno. Ci è avanzato invece un po’ di tempo per le nostre attività di gioco e quindi ci siamo riavviati verso casa. Non senza prima aver ricevuto un ultimo consiglio da Boern. La sua raccomandazione è stata di fare molta attenzione al fiume che costeggia il Bosco Atro , e noi lo avevamo ben visto durante la marcia di avvicinamento, perché chi vi cade dentro si addormenta. Ma sarà storia di domani.
Una cosa devo raccontarvi però, successa appena tornati a casa.
Ovviamente eravamo davvero contenti della bella giornata passata a far tuffi ma gli animatori, con la complicità dello staff di cucina, ci hanno fatto uno scherzo stratosferico. Ci hanno raccontato che l’ULSS di Feltre aveva inviato un fax avvertendo che dovevamo assolutamente fare una profilassi antibiotica mediante due punture per un parassita che avremmo contratto facendo i tuffi. Risultato: non tutti ma una buona parte dei nostri prae adolescens si son messi a frignare solo al pensiero di doversi fare due punture… . Ovviamente finché gli animatori, offertesi per primi a far la profilassi e con l’ausilio di cipolle strofinate sotto gli occhi sono riusciti a tenere la parte piangendo e grattandosi, tutto è filato liscio e poi l’evento si e’ tranquillamente risolto con una gran bella risata… .D’altra parte il buon Chopin non a caso ebbe a dire che chi non sa ridere e accettare gli scherzi non sarà mai una persona seria. Ogni sera prima di cena si celebra anche la Santa Messa. Vi partecipa il gruppo di servizio liturgia e chi vuole. Il don ci aiuta attraverso una spiegazione semplice a comprendere le principali parti della Santa Messa e come noi in prima persona ne siamo coinvolti. Questa sera Carlo ha chiesto di poter fare la comunione sotto le due specie e così l’hanno fatta anche tutti gli altri.
Per questa sera mi fermo qui. L’uscita di oggi ci ha un po’ tutti sfiancati.

Sic stantibus rebus, vi saluto.

Il di – spacciatore della Contea.

23. Luglio 2013 · Commenti disabilitati su Campo Medio Primo – Dispaccio 2 · Categorie:Senza categoria

Contea degli Hobbits
Collina Tuc.
Campo MedioPrimo
Terra al di qua e di la’ del fiume Plavis.
Provincia de Belun.
Lunedi’ 22 luglio MMXIII
Dispaccio numero due.

“L’ho portato io e io non porto cose che sono inutili.”
È una frase di Gandalf che ha fatto da motto a tutta la giornata. A quali avventure sono stati chiamati i nostri eroi?
Ve lo racconto fra pochi istanti.
Ora invece vi notifico la serata e la notte trascorsa.
La serata ha visto i ragazzi festeggiare il compleanno di due gemelli che fanno parte della nostra compagnia e partecipare ad un gioco notturno finalizzato alla composizione dei gruppi. I gruppi sono fondamentali per la gestione di tutte le attività di campo, dai giochi ai servizi. La notte è passata indolore rispetto alle aspettative. L’ homo prae adolescens, sia nella versione maschile che femminile, in situazione “abnocto” (notte fuori casa) è soggetto a scariche adrenaliniche che lo porta talvolta ad assumere atteggiamenti lupeschi (ululano), oppure da iene ridens ( ridono senza motivo), da scimmie urlatrici (urlando alla scoperta di soffrire di una semplice aracnofobia) e qui i ragni abbondano.
Comunque, per ora , tutto questo non è stato il nostro format notturno.
Ritorno al racconto delle avventure vissute nella giornata.
Opero una premessa: le avventure sono sempre legate alla nostra storia.
Deinde vi espongo la seconda puntata della storia ” Lo Hobbit” messa abilmente in scena dagli animatori.
Bilbo e i nani per riposare durante la notte si erano rintanati in una grotta ma ahimè era abitata dagli orchi. Vengono catturati e solo grazie ad un intervento magico di Gandalf sono riusciti a svignarsela, non senza intralci per lo stesso Bilbo e Thorin, rotolati uno sull’altro.
Bilbo sviene e al risveglio incontra uno strano e viscido personaggio di nome Gollum alla continua ricerca del suo tesssoro perduto. Praticamente un anello,che una volta calzato al dito, rende invisibili. Ebbene Bilbo senza nemmeno accorgersi lo aveva raccolto e messo in tasca. Nasce tra loro una disfida a indovinelli. Il premio per Gollum, qualora ne fosse uscito vincitore, era di potersi pappare Bilbo. ( De gustibus non disputandum est). Per fortuna vince Bilbo e dopo aver calzato l’anello sfugge alla furia di Gollum e degli orchi lasciando dietro di se’ solo i bottoni del panciotto.
I nani, salvati da Gandalf, già cominciavano a dubitare dell’utilità di avere con loro Bilbo quando, al suo arrivo e racconto, dovettero ricredersi. A questo punto andate a rileggervi il motto: è esattamente quello che Gandalf dice a difesa di Bilbo.
Ma i guai non sono finiti. Arrivano lupi mannari assieme agli orchi e i nani devono riparare sopra gli alberi. Riescono a scappare alla minaccia grazie all’intervento provvidenziali delle aquile che ghermendoli senza far loro del male li portano per l’intanto al sicuro nei loro nidi. E qui per oggi mi taccio della storia. Ma non certo delle attività che ci ha ispirato.
Al mattino i ragazzi sono stati invitati a scoprire quali sono i valori che rendono coesa una compagnia che intende perseguire uno scopo comune. Anche noi siamo alla ricerca di un tesoro e dobbiamo essere assolutamente uniti come una comunità. Nutrire pregiudizi e sospetti l’uno verso l’altro, oppure creare divisioni, pretendere privilegi, non dare tutto quello che abbiamo non ci porta da nessuna parte. Prima del pranzo il don ci ha aiutato a far sintesi di quanto scoperto. Soprattutto ci ha sottolineato come ci troviamo ad avere in noi stessi un tesoro nascosto che solo nella vita comunitaria si evidenzia ai nostri stessi occhi. Il pomeriggio ci ha visti giocare ispirandoci alla disfida tra Gollum e Bilbo e a come si costruisce una vera comunità.
Il gioco notturno invece si è ispirato alla fuga, con l’aiuto delle aquile, dalle montagne nebbiose.
Le difficoltà dei nani nei confronti di Bilbo e i loro pregiudizi sono le nostre stesse difficoltà quando ci troviamo a gestirci in vita comunitaria. E spesso questo ci fa perdere di vista ciò a cui siamo chiamati. Andiamo a crearci difficoltà come se di problemi non ve ne fossero già abbastanza. Per esempio ci lasciamo incantare da proposte viscide e ambigue che tentano di ingannarci per poi fare di noi un sol boccone ( Gollum, lupi mannari, orchi).
Per fortuna qualcuno si prende cura di noi e quando sembriamo essere sul punto di soccombere ci solleva su ali d’aquila.
Ma soprattutto, vivendo gli uni per gli altri, nessuno si sentira’ mai inutile.
Il bollettino medico di “campo” non presenta annotazioni di tipo infermieristico se non per qualche morso di insetto, cosa abbastanza normale, per altro, in questa Contea. Qui gli insetti sembrano tutti più grossi. Ci sembra di essere in quei film del dopo guerra quando la paura delle radiazioni atomiche faceva immaginare isole sperdute in cui gli insetti a causa delle stesse si ingigantivano a dismisura. Nelle ultime ore registriamo anche un incontro ravvicinato con le ortiche le quali usano farsi notare al contatto.
Dalla convivenza notturna nelle tende dei maschi arrivano notizie non granché degne di nota se non per un ragazzo che alzatosi prima, mentre stava girovagando per il campo. Beccato dagli animatori e’ stato portato a far le lodi con loro. Aut dormis aut oras! Nemmeno nella regola di San Benedetto si era arrivati a cotanta ascesi. Oppure di esternazioni flatulenti ( il sommo poeta direbbe: e lor del cul avean fatto trombetta…) che fanno odorare uno spettro eccezionale di fragranze. D’ altra parte lamentarsi di ciò sarebbe come protestare mentre attraversi il deserto perché la sabbia ti entra nelle scarpe.

Concludo scusandomi di qualcosa che vi ho scritto e non vi garbasse ma il mio compito si riassume nel detto latino : ” relata refero…”.

Qui tutto bene. La giornata è stata caldina ma ora fratello vento viene in nostro soccorso.

Il di – spacciatore della contea.

23. Luglio 2013 · Commenti disabilitati su Campo Medio Primo – Dispaccio 1 · Categorie:Senza categoria

Contea degli Hobbits
Collina Tuc.
Campo MedioPrimo
Terra al di qua e di la’ del fiume Plavis.
Provincia de Belun.
Domenica 21 luglio MMXIII
Dispaccio numero uno.

Mentre mi accingo a di – spacciare il primo giorno, cosa che faro’ per ogni giorno del Campo Scuola di Prima Media, chiedo umilmente perdono ai lettori se non sarò sufficientemente conciso e scorrevole nello scrivere. Comunque, sappiate, che non lo faccio apposta.
L’accoglienza, coreografica, all’arrivo dei ragazzi e delle ragazze qui al campo prendeva corpo nella mattinata con il posizionamento di una tipica porta di abitazione ( detto anche buco) hobbit. Nel pre montaggio gli animatori si erano lanciati in disquisizioni e distinguo sulla natura dei nani ( poi capirete perché) arrivando a bizantinismi del tipo: ” Sai quale nome ha il nano a cui piace il mare?” Risposta: ” Jesolo”. Poveri Brontolo, Eolo, Pisolo, Cucciolo, Dotto, Gongolo e Mammolo, già si trovano con nomi non molto epici e vedersi associati anche a. “Jesolo”…..
Ma sia chiaro, non è di questi nani che si vuole parlare.
La nostra storia, quella che farà da file rouge per tutto il campo, vede come protagonisti assieme a Bilbo Beggins e Gandalf, non sette, ma tredici nani.
Ecco i loro nomi: Gloin, Balin, Bifur, Fili, Kili, Oin, Thorin Scudodiquercia, Dain, Bombur, Dwalin, Nori, Dori e Ori.
Ed inizia proprio con la visita ( a dir la verita’ inaspettata) dei tredici nani affamati presso la casa di Bilbo Beggins nella Contea Hobbit. Invitati da chi? Da Gandalf, un personaggio che conosceremo con l’andare della storia.
Quale il motivo di questo convivio?
Pianificare la riconquista della montagna solitaria dei nani , dentro la quale insiste il loro grandissimo tesoro sequestrato con violenza dal drago Smaug.
Ma perché coinvolgere Bilbo Beggins appartenente al popolo degli hobbits.
Gli hobbits sono un popolo dalle caratteristiche così descrivibili: sono amanti della pace e discreti, tendono ad essere grassocci, possiedono una grande agilità e hanno vista e udito particolarmente acuti. La loro statura oscilla fra un braccio e un braccio e mezzo, e il più alto fra loro è sempre più basso di un Nano, sebbene gli Hobbit siano meno tozzi e robusti di questi ultimi. Sono allegri e spensierati nei periodi di pace, ed amano vestirsi di colori vivaci e banchettare a non finire per allietare le loro giornate. Non portano calzature, i loro piedi hanno la pelle dura come suole e sono ricoperti da un folto pelo.
Bilbo Beggins viene coinvolto perché e’ un ottimo “scassinatore”.
A Pian di Coltura oggi sono arrivati 47 tra ragazzi e ragazze, saliti da Spinea lungo la Valle del fiume Piave per poi arrampicarsi fino alla Contea di Pian di Coltura al fine di apprendere attraverso le stesse avventure di Bilbo Beggins le modalità per la ricerca di un tesoro, il “loro” tesoro….. Li accompagnavano i genitori. Anche loro sono entrati nel Campo attraverso una porta hobbit dove per fortuna non era scritto nel suo “sommo” quel che troviamo descritto all’esordio del Canto Terzo della Divina Commedia:
“Lasciate ogne speranza, voi ch’intrate.
Per me si va ne la città dolente,
per me si va ne l’etterno dolore,
per me si va tra la perduta gente.”
Non è facile descrivere un simile “battaglione” e infatti abbiamo chiesto informazioni proprio ai loro genitori e sono emerse cose molto interessanti di cui fra poco vi relazionerò.
Intanto vi scrivo la mie prime impressioni. Ieri sera si sentivano cantare i grilli e frinire le cicale, ora non più. I gestori avevano preparato un bel buffet di accoglienza e non è rimasta traccia. I ragazzi sfoggiano taglio di capelli da ultimo dei moicani. La loro carnagione è stata recentemente abbronzata, il che insinua il sospetto che arrivino da un periodo di vacanze balneari. Amano rincorrere sfere di cuoio gonfiate ad arte e prenderle a calci. A loro volta sono inseguiti da nubi di polvere che sembrano essersi loro affezionate. Le ragazze volteggiano sul prato del campo di calcio incrociando imprevedibili palloni oppure di dilettano a prendere a schiaffi altri palloni.
Abbinano il suono della campana solo alla possibilità di mangiare e restano delusi se invece li si chiama ad altre attività.
Fin qui solo impressioni.
Tornando alle informazioni fornite dai genitori abbiamo riscontrato più aspettative nei loro confronti che definizioni. Poi andando a leggere i desideranda dei figli nei confronti dei genitori siamo arrivati alla conclusione che siamo di fronte al genere definibile “prae adolescens”. Alla fine ci siamo fatti vicendevolmente gli auguri… !
Partiti i genitori c’è stato tempo per sistemarci definitivamente chi in rifugio e chi in tenda, procedere con la pratica delle docce onde evitare di diffondere fragranze di umanita’ e al suono della campana tutti hanno risposto con prontezza. Era l’ora della cena.
Nel dopo cena è prevista una serata – gioco movimentata onde prevenire movimenti notturni. Ma di questo vi racconterò domani.
Il giorno volge al desio, un venticello fresco scende dai monti, l’appetito è buono, il clima sereno ma soprattutto non invidiamo voi laggiù nella calura di Spinea.

Qui tutto bene.

Cosciente che “barba non facit philosophum”, chiedo venia per le tante parole che non fanno di me un gran narratore.

Il di – spacciatore di campo.

15. Luglio 2013 · Commenti disabilitati su Dispaccio n6 Campo quarto da PDC · Categorie:Senza categoria

Contea degli Hobbits
Collina Tuc.
Campo Quarto.
Terra al di la’ del fiume Plavis.
Provincia de Belun.
Venerdi’ 12 luglio 2013
Dispaccio numero sei ed ultimo.

“Come al solito sei più in gamba di quanto si possa immaginare.”
Il motto di oggi sono le parole di Gandalf nei confronti di Bilbo che con una genialata delle sue scongiura una guerra tra nani, elfi e uomini.
Ma prima di raccontarvi vi relaziono velocemente della serata di ieri sera.
Pioggia a catinelle. La serata l’abbiamo quindi vissuta all’interno e il silenzio è sceso solo alle 23.30.
Rieccoci alla storia.
Vi ricordate che Bilbo si era nascosto in tasca l’archengemma?
Ebbene lo propone a Bard come oggetto di contrattazione con Thorin e quindi ottenere un riconoscimento per i danni subiti.
Non vi dico la furia di Thorin quando si trova di fronte al già fatto di Bilbo e se la prende di brutto anche con Gandalf. Gandalf aveva elogiato Bilbo per la sua scelta. Grandi discussioni, tensione che cresce, ma “fortunatamente” arrivano orchi e lupi mannari, quindi nani, elfi e uomini devono solidarizzare per difendersi.
Thorin muore in battaglia, definita poi dei cinque eserciti,e viene sepolto con l’archengemma, al popolo di Bard viene assegnata una quattordicesima parte del tesoro, praticamente la parte spettante a Bilbo da contratto.
Nella battaglia a dar man forte è arrivato anche Beorn, che da solo e nella forma di orso gigantesco, aveva sistemato per le feste gli orchi.
Finalmente Bilbo può tornare a casa con una cassa d’oro e una d’argento, caricate sulla groppa di un pony. Lungo la strada fa sosta preso la casa dell’amico Beorn.
L’attività ci ha portati a vivere insieme delle prove dove è chiaramente emerso che l’unità fa la forza. Per essere uniti è sempre necessario dimenticare i torti del passato, condividere, solidarizzare, vivere con serenità.
Poi avviandoci ormai verso la fine del Campo, prima ci siamo proprio riconciliati con il sacramento della confessione e la Santa messa conclusiva.
Nella Santa messa finale del campo, dopo aver celebrato la riconciliazione, ci siamo scambiati un abbraccio. Beh, se la messa sarà durata 40 minuti, 15 sono serviti per gli abbracci.
La serata finale nello stesso tempo ci rallegrerà ma ci farà anche sentire un groppo alla gola. È sempre difficile lasciare gli amici dopo un’esperienza così forte ed emozionante. Paradossalmente coloro che hanno così sofferto la mancanza dei genitori dovranno soffrire la mancanza di così tanti amici.
Domani al Santuario dei Santi Vittore e Corona riceveremo la maglietta di Campo, l’anello per affrontare i momenti decisivi della nostra vita e, alla maniera dei cavalieri medievali, ci verrà imposta la lama di una spada sulle spalle. Poi scenderemo la valle che ci porterà alla Contea di Spinea.
Attenti però a voi che ci leggete: ” Non saremo più quelli di prima”

Il di – spacciatore di campo.

12. Luglio 2013 · Commenti disabilitati su Dispaccio n.5 Gio 11 Lug 2013 – Campo quarto Pdc · Categorie:Senza categoria

Contea degli Hobbits
Collina Tuc.
Campo Quarto.
Terra al di la’ del fiume Plavis.
Provincia de Belun.
Giovedi’ 11 luglio 2013
Dispaccio numero cinque.

“Che altro dovrebbe fare uno scassinatore secondo voi?”
Vengo subito alla storia.
Prima pero’ vi racconto due episodi della serata di ieri.
Il primo riguarda il gioco notturno a ” Bandiera”. Fatto di notte, con le pile colorate da un rivestimento di carta crespa di diverso colore secondo i gruppi, dava una visione dagli effetti speciali sul campo di calcio.
Il secondo. Gli animatori stavano facendo il briefing serale quando si accorgono di un bambino alla porta del rifugio con tanto di valigia. Non era in arrivo, aveva deciso di partire, causa incompatibilità con i suoi compagni di camera. Solo la diplomazia di Valter è riuscita a ricomporre il dissidio e portare alla riconciliazione.
Ora la storia. Puntualmente drammatizzata dagli animatori.
Bilbo da buon scassinatore entra nella montagna e ruba una coppa d’oro dal tesoro in cui veglia guardingo Smaug, il drago. Ma tanto lui era invisibile.
La coppa gli serve per convincere gli altri di essere arrivato fino al tesoro.
Poi ritorna dentro per scoprire se il drago ha un punto debole dove eventualmente colpirlo. Grazie all’anello si rende invisibile ma Smaug lo annusa, ne sente l’odore. Bilbo e Smaug si scambiano delle opinioni. Non lusinghiere quelle di Smaug nei confronti dei nani. Ciò che comunque è importante risulta nel fatto che Bilbo si accorge del punto debole del Drago, la parte sinistra del petto, così come aveva un punto debole anche Achille (il tallone) e come hanno un punto debole tutte le cose potenti.
Uscito di nuovo Bilbo si rende conto di aver detto troppo e che forse Smaug ha intuito la tresca tra lui, i nani e gli abitanti di Pontelagolungo.
Thorin esprime il suo desiderio di prelevare anche l’archengemma, una pietra preziosa dalle mille sfaccettature. Intanto Smaug cerca di uscire dal suo covo attraverso il tunnel percorso da Bilbo ma la porta viene chiusa in tempo. Allora si leva in volo verso Fiume Fluente. Bilbo assieme agli altri entrano nel covo lasciato incustodito da SMaug e di nascosto si mette in tasca l’archengemma.
Ma dove è andato Smaug? Sta investendo come una furia Pontelagolungo. La difesa è strenua da parte di Bard e dei suoi ma inutile, finché Bard vedendo il punto debole di Smaug scoperto da Bilbo lo colpisce, da buon arciere, con un dardo e lo uccide.
Ma monta la rabbia contro i nani a causa della distruzione portata da Smaug. Bard e gli elfi marciano contro i nani per farsi risarcire dei danni subiti.
Bilbo e i nani vengono avvisati da un tordo imperiale della morte di Smaug ma anche della situazione e Thorin cerca aiuto dai nani delle terre settentrionali… ma a Bilbo la situazione che va creandosi non piace affatto.
Rimette in moto i suoi talenti per l’ultimo sforzo.
Che dobbiamo fare noi dei talenti che ci sono stati riconosciuti?
Il vangelo letto alla preghiera del mattino parlava chiaro. Bisogna trafficarli, cioè metterli a a servizio di tutti.
Sono state in questo senso le attività, gli esercizi e i giochi che ci hanno accompagnato durante la giornata.
Alla fine abbiamo scoperto che mettere a servizio degli altri i nostri talenti porta ad una gioia immensa. E cosa si può volere di più…..?
D’altra parte è proprio vero quello che ci dice la storiella sulla quale abbiamo riflettuto durante una pausa. Racconta di due semi piantati nel terreno assieme. Uno non desiderava altro che esprimere tutte le sue potenzialità e diventare una pianta, ad ogni costo. L’altro non si fidava né di mettere radici né di spuntare dal terreno per paura di essere calpestato. Alla fine passo’ una gallina ruspante e se lo mangio’. Sen non ci decidiamo di vivere, pur correndo dei rischi, la vita ci sfugge comunque. Sarebbe come stringere sempre più forte nella mano un pugno di sabbia, più stringi e più ti sfugge tra le dita.
Con i talenti abbiamo raffigurato anche un albero classificando le sue radici, il tronco, i rami, le foglie, i frutti con il nome dei talenti. Faccio un esempio: la bontà è una radice profonda attraverso la quale si raggiunge l’acqua della vita, la si fa salire attraverso il fusto del servizio per distribuirla ai rami delle azioni buone che portano frutti come l’amicizia, la solidarietà, ecc.
Dopo un breve deserto dove il don ci ha raccomandato di sistemare con ordine nella nostra memoria tutto ciò che di bello abbiamo scoperto per potervi attingere quando il nostro cuore si mette in moto per amore, abbiamo concluso che tutto questo assomigliava all’immagine che Gesù usa per parlare della sua amicizia con noi: “Io sono la vite e voi siete i tralci, chi rimane in me porterà molto frutto”.
Oggi ci ha salutato l’animatrice Federica che dovrà essere qui anche al prossimo campo. Due bambine stanno ancora piangendo. Io non capisco più niente: prima piangono perché gli manca la mamma ( sempre di più la mamma che il papà) e poi piangono perché le mancano le animatrici.
Boh… Forse che il cuore ha delle ragioni che nemmeno la ragione sa spiegare, come diceva il buon Blaise Pascal?

Della serata vi racconto domani.
Buona notte.

Il di – spacciatore di Contea.

11. Luglio 2013 · Commenti disabilitati su Dispaccio 4 Mer 10 Lug 2013 – Campo Quarto · Categorie:Senza categoria

Contea degli Hobbits
Collina Tuc.
Campo Quarto.
Terra al di la’ del fiume Plavis.
Provincia de Belun.
Mercoledi ‘ 10 luglio 2013
Dispaccio numero quattro.

Come prima cosa vi racconto di ieri sera.
Il don ci ha chiamato per la preghiera alle 22.00. Prestino rispetto al solito. Ma era pur vero che dopo un’uscita generalmente si è stanchi.
Invece…. Invece era un’escamotage trovato dagli animatori per poi svegliarci puntualmente a mezzanotte per un gioco notturno molto tranquillo: “Dracula”.
Siamo ritornati sui nostri letti, a distendere le stanche membra, non prima dell’una e un quarto.
Questa mattina sulla porta del refettorio i  gestori hanno affisso un cartello con scritto: ” Chiuso per ferie!”   Abbiamo il lieve sospetto che sia una ripicca per la confusione di questa notte.
Passiamo al motto e alla puntata di oggi  della nostra storia.
“In realtà Bilbo era abile in molte cose”.
Tutti siamo abili in molte cose, bisogna metterci alla prova.
Vi racconto la parte messa in scena dagli animatori.
Bilbo e i nani lasciano Bosco Atro e devono passare un torrente incantato nel quale guai cadere dentro altrimenti si prende sonno. Manco a dirlo Bombur ci cade dentro e diventa un peso per tutti. Anche perché arrivano dei grossi ragni che imprigionano i nani nelle loro ragnatele e Bilbo resosi invisibile grazie all’anello riesce con le sue tecniche a liberarli da una fine orribile. Questa volta attraverso un lancio di sassi che sembrava guidato dal laser.
Ma una volta liberati i nani si accorgono che manca Thorin perché rapito dagli elfi silvani. Elfi silvani che poi catturano anche i nani. Ed ecco che Bilbo ne escogita un’altra delle sue. Grazie alla sua invisibilità riesce a rubare le chiavi delle celle dove erano prigionieri i nani, li mette dentro a dei barili vuoti e li rotola in un fiume che li porterà al sicuro dove poi verranno recuperati. Bilbo segue la comitiva dei barili seduto sopra uno di essi, tanto era invisibile.
Ma a quale intuizione e a quali attività ci ha portato l’ispirarci alla storia.
Siamo andati alla ricerca delle qualità che la società in genere riscontra in noi bambini  o gli interessa che noi abbiamo. A scuola ne vogliono alcune, quando facciamo sport ne esigono altre, in parrocchia altre ancora, la pubblicità decide lei cosa dobbiamo essere.
Ma perché non ci chiedono cosa ne pensiamo noi di noi stessi?
A volte ci sembra di dover combattere contro dei ragni che ci imprigionano nelle loro tele e alla fine poi ci “pappano”.  Oppure di cadere in ruscelli dove, una volta dentro,  assumiamo un atteggiamento di vita soporifero.
Qui ad osservare la natura si imparano tante cose e i ragni qui non mancano.
Dopo aver analizzato cosa dicono in giro di noi, abbiamo deciso  di dirci gli uni altri cosa pensiamo,almeno così abbiamo un riscontro più disinteressato. Forse…
Ora passo al bollettino medico.
. Qui al campo l’addetto della staff agli interventi sanitari è carico di lavoro. È vero che forse i bambini non sono più abituati a saltare fossi, arrampicarsi sugli alberi, mantenere l’equilibrio, correre su terreni poco uniformi e quindi assistiamo a qualche bel  capitombolo.Certe gambe sembrano ormai carte geografiche, ma è vero anche che ci si reca dal nostro dottor House per cose banali. Comunque le cure palliative sembrano, come sempre, essere le più efficaci.
Abbiamo catalogato una serie innumerevole di tipologie di mal di pancia. Nemmeno nei dizionari medici esistono.
Ne elenco alcuni:
– mal di pancia da  astinenza dalla mamma,
– mal di pancia da amici che ti “tradiscono”,
– mal di pancia per attirare l’attenzione,
– mal di pancia da corvée,
– mal di pancia da cibo che non piace,
– mal di pancia da virus dei telefoni mobili (specie se chiama la mamma),
– mal di pancia da salita  che passa subito con la discesa.
Tanti altri ve li risparmiamo.
Ma non preoccupatevi, “tutto passa”, diceva un grande filosofo Eraclito.
E portava questo esempio: se uno scende nell’acqua di un ruscello per lavarsi non si potrà mai lavare un’altra volta con la stessa acqua.
Per fortuna….

Buona notte.

Il di – spacciatore della  Contea.

10. Luglio 2013 · Commenti disabilitati su La Campana 14 21 28 Luglio 2013 – Trisettimanale · Categorie:Senza categoria

Edizione Trisettimanale per la Camapana Estiva : Campana 14 21 28 Luglio 2013

10. Luglio 2013 · Commenti disabilitati su Dispaccio 2 Lun 8 Lug 2013 – Campo Quarto · Categorie:Senza categoria

Contea degli Hobbits
Collina Tuc.
Campo Quarto.
Terra al di la’ del fiume Plavis.
Provincia de Belun.
Martedi’ 09 luglio 2013
Dispaccio numero tre.

“Nell’aria c’era dappertutto un ronzio, un brusio, un fruscio”.
Il viaggio continua. Abbiamo raggiunto, dopo le varie peripezie di eri, il Bosco Atro, dove abita un omone che porta il nome di Beorn. Egli porta una folta barba nera e non sembra essere né cordiale né ospitale. Insomma un po’ tanto orso come riesce a trasformarsi all’occorrenza.
Gandalf lo conosce molto bene e grazie alla sua diplomazia riesce a far ospitare tutti nella casa di Beorn dove a servire gli ospiti sono dei pony e delle pecore.
Caratteristica del luogo sono le api si affaccendavano ogni dove diffondendo il loro tipico brusio.
In verità un posto strano, con personaggi strani, ma tutto da osservare.
E infatti la nostra attività prevede un’uscita verso il lago di Centro Cadore e precisamente nella località archeologica di Lagole.
La sveglia è stata davvero mattutina, dopo la preghiera del mattino ( che qualche hobbit continua a scambiare ancora per messa, tanto che se così fosse qui al campo sarebbero celebrate almeno tre messe al giorno) un pullman ci ha prelevato e portato in piazza a Tai di Cadore. Da li’ in piccoli gruppi ci siamo avviati per una stradina solo ciclabile e dopo circa due ore siamo arrivati alla meta. Non dopo aver tutto osservato e memorizzato quello che ci circondava.
Lagole è una zona di risorgiva, vi sbuca tutta l’acqua che scende dall’Antelao.
L’acqua prima di tuffarsi nel lago forma delle pozze molto limpide tanto da poterci vedere il fondo e che sembrano invitarti ad immergerti.
Pensate che qui anticamente venivano elfi, nani, hobbit, uomini a curare le loro ferite perché l’acqua pura  nel suo percorso dal monte alla sorgente ha acquisito sostanze che le hanno dato potere cicatrizzante e rigenerante.
Guarisce le ferite e rigenera.
Ma che strano…. mentre racconto di queste cose mi sembra di ripetere discorsi già sentiti. Forse gli animatori non ci hanno portato qui a caso!
Possiamo dire che oggi è stata una full immersion nella natura che per noi si è dispiegata come un libro dove poter leggere molte cose interessanti.
Ed immersione è stata anche quella che abbiamo fatto nella ” busa delle tose”, una pozza di acqua risorgiva chiarissima, lievissima e limpidissima. Prima Boern (alias Alessandro) ha provato la temperatura acquea, in realtà freddina, ma poi nessuno ha resistito alla tentazione di sentire la circolazione sanguigna riattivarsi all’improvviso. Dopo l’immersione, erano ormai le 13.30, Boern rivelandosi più affabile dell’apparenza ci ha fatto portare dai suoi amici pony (express?) il pranzo composto da panini che dicevano: “Divorateci!”
Detto, fatto! Ci è avanzato anche un po’ di tempo per le nostre attività di gioco e quindi ci siamo riavviati verso casa. Non senza prima aver ricevuto un ultimo consiglio da Boern. La sua raccomandazione è stata di fare molta attenzione al lago che costeggiava il Bosco Atro , e noi lo avevamo ben visto durante la marcia di avvicinamento, perché chi vi cade dentro si addormenta.
Ma sarà storia di domani.
Questa sera gli animatori vogliono mandarvi a letto presto perché ci ritengono stanchi. Mo’ vediamo….
Domani vi saprò dire.

Il di – spacciatore della Contea.

08. Luglio 2013 · Commenti disabilitati su Dispaccio 2 Lun 8 Lug 2013 – Campo Quarto · Categorie:Senza categoria

Contea degli Hobbits
Collina Tuc.
Campo Quarto.
Terra al di la’ del fiume Plavis.
Provincia de Belun.
Lunedi’ 08 luglio 2013
Dispaccio numero due.

” L’ho portato io e io non porto cose che sono inutili.”
Così  Gandalf apostrofa i nani che mettevano in dubbio le capacità e l’utilità di aggregare Bilbo alla loro compagnia.
Frase che per noi diventa motto della giornata.
E ci richiama moltissimo un passaggio degli atti degli apostoli, scritti da Luca, quando si racconta della vocazione di San Paolo. Chi mai avrebbe pensato che Paolo sarebbe diventato l’apostolo che avrebbe portato il vangelo in tutto il mondo allora conosciuto, proprio lui che era stato un feroce persecutore della chiesa. Evidentemente c’è qualcuno che ben sa scegliere. E quando ad Antiochia i cristiani sentono che Paolo è diventato amico di Gesù non ci vogliono credere, ma Barnaba li rassicura che non è stato uno qualunque a sceglierlo.
Anche noi vogliamo capire se siamo stati scelti per vivere nella nostra vita “un viaggio inaspettato” e soprattutto da chi.
Eccoci allora tutti intenti a scoprire cosa può aver combinato il battesimo per la nostra vita.
Prima dell’attività gli animatori ci hanno messo in scena la seconda puntata del racconto guida del nostro Campo Scuola. Abbiamo appreso che Bilbo dopo una colluttazione  con gli orchi, in cui rimane svenuto per un po’, casualmente trova e si mette in tasca un anello sulle prime dall’apparenza insignificante. Solo dopo aver incontrato il viscido Gollum disperato per la perdita del suo tesssoro capisce la potenzialità che si è messo in tasca. Proprio grazie all’anello che lo rendeva invisibile riesce sfuggire a Gollum e agli orchi,  lasciando sul campo solo i bottoni del suo panciotto mentre attraversava una porta ormai quasi chiusa della grotta in cui si era trovato imprigionato a sua insaputa.
L’attività e’ iniziata con un esercizio stranissimo. Ogni gruppo era posizionato, animatori compresi, di fronte a d un contenitore d’acqua nel quale uno alla volta ci siamo bagnati il volto. Sulle prime abbiamo pensato che gli animatori avessero voluto accertarsi che tutti si fossero lavati il volto questa mattina, il che non sarebbe poi così strano, ma poi nella riflessione in gruppo a qualcuno e’  spuntata un’intuizione: è lo stesso gesto che si compie, anche se un po’ amplificato, quando si entra in chiesa e ci si fa il segno della croce con l’acqua santa proprio in ricordo del battesimo. Ed e’ partita una bella riflessione su come noi viviamo il fatto di essere stati battezzati . Battesimo che abbiamo riscoperto proprio quest’anno a catechismo.
A conclusione dell’attività il don ci ha aiutato a fare una bella sintesi e capire che tutti, anche chi non è battezzato, può incrociare Gesù che gli chiede l’amicizia ( e non su facebook ma direttamente) come ha fatto con Paolo e lo invita ad un “viaggio inaspettato”, donandogli  la sua stessa vita.
Ci resta una domanda: chi è il nostro tesoro?  Di cosa abbiamo bisogno per superare le difficoltà in questo “viaggio inaspettato”?
Ci resteranno i prossimi giorni per scoprirlo.
Nel pomeriggio ci siamo dedicati a giochi esplicativi della riflessione fatta in mattinata. Quindi a seguire le docce, giusto per toglierci quel profumo di umanità intensa che ci insegue ovunque.
Nel dopo cena un gioco notturno ci condurrà al meritato riposo.
Dimenticavo di dirvi che gli animatori hanno istituito un premio speciale che sarà vinto dal gruppo che dopo la preghiera serale sarà il primo ad addormentarsi e quindi fare silenzio. Sono esonerati dal conteggio punti i sonnambuli , i russatori e gli urlanti a causa degli incubi.
Come vedete non ci facciamo mancare niente.

Buona notte a tutti voi della Contea di Spinea.

Il di – spacciatore della Contea.

08. Luglio 2013 · Commenti disabilitati su Dispaccio 1 Dom 7 Lug 2013 – Campo Quarto · Categorie:Senza categoria

Contea degli Hobbits
Collina Tuc.
Campo Quarto.
Terra al di la’ del fiume Plavis.
Provincia de Belun.
Domenica 07 luglio 2013
Dispaccio numero uno.

Conoscete la favola di Biancaneve e i sette nani….?  Ricordate i loro nomi: Pisolo, Eolo, Brontolo, ecc…. ?
Beh, scordatevela!
Anche la nostra storia, che non e’ una favola, in verita’ inizia con dei nani che vanno a far visita…. a Bilbo Beggins, uno hobbit della Contea, su invito di Gandalf.
Sono tredici e i loro nomi fanno Gloin, Balin,  Bifur, Fili, Kili, Oin, Thorin Scudodiquercia, Dain, Bombur, Dwalin, Nori, Dori e Ori.
Una storia che farà da filo conduttore per le nostre attività di Campo. Infatti oggi, qui nel Campo Quarto della Contea, nella terra al di là del fiume Plavis, nei pressi di Belun sono arrivati 46 hobbits delle terre vicino al mare  e precisamente dalla  Contea di Spinea.
Differenziano dai normali hobbit, ma non troppo, che generalmente rispondono a queste caratteristiche: sono amanti della pace e discreti, tendendo ad essere grassocci, possiedono una grande agilità e hanno vista e udito particolarmente acuti. La loro statura oscilla fra un braccio e un braccio e mezzo, e il più alto fra loro è sempre più basso di un Nano, sebbene gli Hobbit siano meno tozzi e robusti di questi ultimi. Sono  allegri e spensierati nei periodi di pace, ed amano vestirsi di colori vivaci e banchettare a non finire per allietare le loro giornate. Non portano calzature, i loro piedi hanno la pelle dura come suole e sono ricoperti da un folto pelo.
Volete, allora, anche  la  descrizione degli hobbit della Contea di Spinea?
Eccola!
Mediamente  sono alti un metro e qualcosa, vestono con abiti colorati, portano un cappellino in testa, quando sono insieme per il pranzo o la cena fanno un chiasso terribile, amano rincorrere delle cose tonde con dentro dell’aria e che rimbalzano da ogni parte, la polvere ama inseguirli  per una forma di attrazione atomica, dopo due ore di attività frenetica profumano di umanità intensa, quando sono invitati a fare attività hanno un calo delle capacità uditive mentre riprendono a sentire molto bene al suono della campana che chiama al pranzo e alla cena, non amano lavarsi e quando gli si impone di fare una doccia contrattano con frasi stereotipate del tipo: “ma io non ho sudato”, “ma mi sono appena lavato ieri”,  ” non serve, tanto poi mi sporco ancora”.
Cosa son venuti a fare qui?
Accompagneranno Bilbo, Gandalf e i nani  al recupero del tesoro sequestrato violentemente dal terribile drago SMAUG al popolo dei nani.
Prima però di avventurarsi  in questo inaspettato viaggio dovranno scoprire se hanno veramente le capacità per arrivare fino alla fine.
Ecco perché, cogliendo l’occasione della presenza al Campo Quarto della Contea, dei genitori che li hanno accompagnati si sono chieste informazioni sul loro curriculum vitae di  non più di nove anni ma già molto nutrito.  Alla fine sono risultati averne le credenziali.
Ma non era finita. Sono stati messi alla prova con dei giochi deputati a verificare le qualità prodotte e tutti hanno superato le verifiche di routine. Alla fine tutti abili e arruolati.
Finalmente un po’ di pace e tranquillità è arrivata dopo la celebrazione della Santa Messa con i genitori, i quali subito dopo hanno abbandonato la Contea scendono con un groppo alla gola quella Valle  che li portera’ fino a quella di Spinea.
Già questa sera gli hobbit partiranno per la grande avventura i cui scenari saranno  la Valle del Gran Burrone e le Montagne Nebbiose popolate dai Troll.
Pensierino della sera: ” Partire bene significa essere quasi a metà del percorso!”
Tutto va bene, fra poco andremo a cena e poi per prepararci al sonno gioco notturno, preghiera a e a letto fino a domani mattina.

Il di – spacciatore della Contea.

Parrocchia di S.M. Bertilla – Spinea